Parlano di crisi dell’azzardo. Ma sarà vero? Secondo l’Osservatorio Gioco Online la spesa per le giocate su internet nel 2103 è calata del 3% e anche gli scommettitori sono diminuiti: da 800 a 700mila. Poiché ad oggi non esistono sistemi di identificazione degli scommettitori (sul web con una carta di credito possono giocare anche più persone), si può solo dedurre che si tratta di stime. La verità bisogna cercarla nel retrobottega del web. La ricerca parla di «trend negativo» che «ha più che dimezzato i concessionari che hanno deciso di rinnovare la licenza: nel 2011 erano 274, ora sono 121». In realtà un’ottima notizia per i giganti di Azzardopoli. Il calo è dovuto in gran parte al mancato rinnovo della concessione (nel 72% dei casi), «mentre un 17% è stato 'inglobato' in seguito ad accordi commerciali e il restante 11% ha chiuso in maniera definitiva l’attività ». Con il risultato che le prime dieci aziende si spartiscono il 75% della torta, lasciando alla concorrenza sempre meno briciole. Spulciando tra i dati emerge invece dov’è che Bisca Italia va a parare. «Dal canale Mobile (Smartphone + Tablet) emergono – informa la ricerca – dati positivi: rispetto a marzo 2013 gli operatori che hanno attivato almeno un’iniziativa per Smartphone sono aumentati del 60%. Raddoppiano invece le iniziative (Mobile site o Applicazioni), che hanno superato quota 130 a febbraio 2014. Casinò Games e Scommesse sono i principali giochi offerti su Smartphone, seguiti da Bingo, Poker e Gratta&Vinci». Sul versante portabilità «ad oggi sono state sviluppate complessivamente 48 Applicazioni per Tablet da 21 operatori. Tutte offrono la possibilità di giocare in real money (soldi veri, ndr) e i giochi più diffusi sono i Casinò game, seguiti dalle Scommesse e dal Poker». Come dire che il vero obiettivo è far si che i giocatori possano farsi spennare in qualsiasi momento, ovunque si trovino, senza limitazioni di tempo e spazio. E i telefonini sono la grande passione degli adolescenti. Basta che si registrino con il nome di papà e anche i minorenni potranno aggirare i divieti. La spesa per i casinò game raggiunge i 240 milioni di euro, «grazie all’introduzione delle Slot online avvenuta a dicembre 2012», a danno del Poker «che si riduce del 36% scendendo sotto i 222 milioni». Secondo l’Osservatorio promosso con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e Sogei, società informatica del ministero dell’Economia che ha in mano la rete telematica a cui sono collegate le migliaia di slot machine del nostro Paese, la spesa degli utenti online è calata, tra il 2012 e il 2013, da 745 a 725 milioni di euro (-3%) con gli introiti nelle casse dello Stato scesi da 182 a 165 milioni (-9%). Ma la quota di mercato «del canale Mobile (Smartphone+Tablet), misurata come percentuale della Spesa dei giocatori italiani su questo canale, è più che raddoppiata nel 2013 e ha raggiunto una penetrazione di circa il 7%». Aumentare il fatturato in questo settore vuol dire superare gli ostacoli delle normative antislot. A che serviranno le leggi per limitare la cannibalizzazione del territorio se poi uno il casinò può portarselo in tasca? «In questa fase di sostanziale maturità del mercato, l’innovazione sembrerebbe essere l’elemento su cui puntare per uscire dall’impasse », ha affermato Marco Planzi, responsabile della ricerca dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico. «In particolare, lo scenario dischiuso dai nuovi canali, mobile e social su tutti, offre molteplici opportunità – ha aggiunto –, anche grazie all’ampia varietà di nuovi business all’interno del più vasto settore dell’intrattenimento».