Roma. Caso Metropol archiviato, il Carroccio vuole ripartire da Pontida
Matteo Salvini
Matteo Salvini, archiviata dopo tre anni e mezzo l’inchiesta sui presunti finanziamenti attesi da Mosca, torna alle vecchie abitudini. Al Consiglio federale in via Bellerio, - che ha messo al centro soprattutto il tema della collocazione in Europa, in vista del voto del prossimo anno - il leader della Lega ha proposto un raduno a Pontida dopo l’estate. Il tradizionale appuntamento del Carroccio in versione bossiana aveva perso la sua centralità con il progetto salviniano di partito nazionale, poi c’era stato il Covid. Già lo scorso anno, però, l’evento era stato ripristinato, il 17 e 18 settembre, in piena campagna elettorale, ma ora l’idea di Salvini, ora, è quella di rilanciarla in grande stile, anche a sostegno del progetto di autonomia differenziata di cui è intestatario il ministro Roberto Calderoli e in considerazione del forte insediamento che la Lega conserva in tutto il Nord, con l’ultimo segnale molto incoraggiante venuto dalle elezioni in Friuli-Venezia Giulia nelle quali la Lega ha conservato il primato e anzi (considerando anche ila lista personale del governatore Fedriga) ha addirittura aumentato i consensi.
Segnali di ripresa che ora Salvini intende consolidare alla luce della chiusura positiva dell’inchiesta sui rapporti con Mosca. Si è chiusa infatti con un'archiviazione l'indagine sul caso Metropol, che ha certamente arrecato un grave danno di immagine al partito, ma alla fine non è mai arrivata a processo. Tutti assolti i protagonisti della presunta trattativa, adombrata da un audio relativo al famoso incontro del 18 ottobre 2018, tra il presidente dell'associazione LombardiaRussia Gianluca Savoini (collaboratore di Salvini per la comunicazione dopo esserlo stato di Roberto Maroni) , l'avvocato Gianluca Meranda, l'ex bancario Francesco Vannucci e tre presunti intermediari russi. Il gip di Milano Stefania Donadeo ha accolto la richiesta dei pm, archiviando le posizioni dei tre, indagati per corruzione internazionale. La pubblica accusa, attraverso il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e i pm Giovanni Polizzi e Cecilia Vassena, aveva formulato la richiesta di archiviazione per i tre, che il gip ha accolto. È emerso dalle indagini, scrive il giudice, che gli «atti posti in essere erano inequivocabilmente diretti verso l’obiettivo finale di finanziare illecitamente il partito Lega, grazie ai rapporti che Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia, aveva saputo tessere con influenti personaggi del mondo politico, economico, culturale russo». Ma «detti atti non possono qualificarsi idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo non essendosi conclusa non solo la fase finale di destinazione di una certa percentuale» alla Lega e « neanche l’operazione principale di compravendita» di petrolio.
Ma per Salvini (che peraltro non è stato mai indagato) conta la sostanza, ossia la chiusura delle indagini con un nulla di fatto: «Adesso aspettiamo le scuse di tanti, e prepariamo le querele per molti», ha avvertito il leader della Lega.
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