Attualità

DOPO GLI SCONTRI. Guerriglia a Roma Anarco-insurrezionalisti al setaccio della polizia

lunedì 17 ottobre 2011

Dopo le devastazioni di Roma è il momento delle perquisizioni e degli arresti. Operazioni di polizia e carabinieri sono in corso in tutta Italia, con perquisizioni e controlli a tappeto negli ambienti dell'anarchia e dell'estremismo più radicale, per arrivare ai responsabili dei disordini. Centinaia gli uomini impegnati nell'operazione partita all'alba e che sta interessando tutte le regioni dal Trentino alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia. Fermati dalla Digos e dalla Polizia stradale di Firenze sei anarco-insurrezionalisti a bordo di un furgoncino che rientrava da Roma. Sono state trovate maschere antigas e materiale utilizzato probabilmente durante gli scontri di sabato. A Roma, la Digos è impegnata in una serie di perquisizioni sia nella Capitale che nella provincia per il controllo di alcuni soggetti gravitanti nell'area anarco-insurrezionalista. Continua intanto l'acquisizione dell'esame da parte degli agenti di tutto il materiale fotografico e video per identificare gli autori degli atti di teppismo e di violenza. A Napoli, stando a quanto si apprende, l'attività degli investigatori si concentra sulla detenzione di materiale esplosivo.

Su quanto accaduto, è stata ferma la condanna della  Cei che, con il cardinale Angelo Bagnasco, spiega: "Il nostro animo è ancora segnato da quanto è accaduto sabato scorso a Roma, e non possiamo non esprimere la nostra totale esecrazione per la violenza organizzata da facinorosi che hanno turbato  molti che intendevano manifestare in modo pacifico le loro preoccupazioni. Alle Forze dell'Ordine - ha scandito il presidente della Cei, oggi a Todi - va la nostra rinnovata gratitudine e stima per il loro servizio, che presiede lo svolgimento sicuro e ordinato della vita del Paese".

Antonio Di Pietro ha invocato un inasprimento della legislazione: "A uno stato d'emergenza si risponde con soluzioni d'emergenza", ha detto il leader dell'Idv rispondendo ai cronisti alla Camera. Dunque, ha aggiunto, "serve una legge Reale 2, alias legge Di Pietro". Nel dettaglio, ha proposto,servono "l'introduzione di specifiche previsioni di reato, l'ampliamento dell'associazione a delinquere, la possibilità di fermo e arresto in flagranza o in quasi flagranza per reati che finora non lo prevedono, un inasprimento delle pene previste e processi per direttissima".

«Quello che è successo a Roma è un fatto di inaudita gravità che va condannato da tutti senza esitazioni. Ringrazio ancora una volta le forze dell'ordine, il prefetto, il questore perché solo grazie a un'equilibrata gestione dell'ordine pubblico si è evitato che ci scappasse il morto. Il rischio era concreto perché i violenti si sono volutamente fatti scudo del corteo». Queste le parole di Roberto Maroni, ministro dell'Interno, davanti alle telecamere nella sua conferenza stampa. Il responsabile del Viminale ha aggiunto di aver chiesto che vengano visionate attentamente le immagini relative a quanto avvenuto sabato nelle strade della capitale: «Voglio che gli autori di queste violenze, veri e propri criminali, paghino in modo esemplare». Annunciando che riferirà domani a Palazzo Madama sulle dinamiche degli scontri e sulla strategia adottata da polizia e forze dell'ordine, Maroni ha anticipato che illustrerà anche le iniziative che intende assumere per evitare il ripetersi di episodi di questo tipo. La conferenza stampa si è chiusa con un auspicio: «Attenzione, il Paese non può dividersi. Quanto accaduto va condannato da tutti senza esitazioni».Della stessa opinione è Ignazio La Russa, ministro della Difesa: «Credo che si sia veramente cercato il morto. Mi viene in mente che qualche politico l'aveva detto. Pensiamoci tutti». Il riferimento polemico è ad Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, nei giorni scorsi preoccupato per il fatto che il permanere del governo Berlusconi a Palazzo Chigi possa inasprire lo scontro sociale. Anche La Russa mette in rilievo il ruolo svolto da polizia e carabinieri: «Complimenti, onore e merito alle forze dell'ordine per aver saputo gestire la situazione, per aver contrastato in maniera il più possibile adeguata i violenti e i facinorosi in mezzo a migliaia di persone che non avevano intenzione di commettere violenze».Renato Schifani, presidente del Senato, visitando all'ospedale Umberto I due agenti e un manifestante pacifista rimasti feriti negli scontri di sabato, ha espresso un «sentito ringraziamento alle forze dell'ordine per aver evitato che la situazione degenerasse ulteriormente con conseguenze tragiche».Il sindaco di Roma Gianni Alemanno parla di «danni per un milione di euro: ci costituiremo ancora una volta parte civile per i danneggiamenti». E aggiunge: «Dico a tutte le forze politiche e a chi ragiona su Roma: avete visto che cosa significhi essere capitale, quale sia il prezzo, il costo, il peso che deve sopportare. Noi vogliamo esserlo ma dobbiamo esser messi in condizione, tutte le istituzioni, di esserlo in maniera adeguata e con le risorse e in maniera adeguatamente protetta».Nichi Vendola usa toni netti su Sky Tg24: «Era importante che anche i black bloc andassero all'inferno, ma così non è stato e hanno scippato la parola a chi si ribella alla precarietà». Il leader di Sel precisa: «I violenti tolgono spazio alle ragioni degli indignati, così coloro che hanno portato il Paese alla rovina hanno avuto motivo di conforto nel vedere le ragioni del dissenso stritolate tra sampietrini e lacrimogeni».«È stata una giornata nera per la democrazia italiana. Dobbiamo difendere i cittadini onesti che vogliono girare tranquillamente per la loro città e dobbiamo difendere la possibilità degli indignati di poter esprimere pacificamente il loro dissenso», è la posizione di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc. Per lui, «vanno messi in galera i delinquenti» mentre esprime «piena solidarietà alla polizia che ha fatto miracoli evitando il peggio».Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, punta l'indice  contro «alcuni banchieri e un industriale manager che si erano affrettati a solidarizzare con gli indignati, non sappiamo se per un complesso di colpa o se per indirizzare solo sulla cosiddetta classe politica le responsabilità della crisi in corso del capitalismo con conseguenze sociali assai gravi».Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, parte da una domanda: «Com'è? possibile che una banda di centinaia di delinquenti abbia potuto devastare, aggredire, incendiare e tenere in scacco per ore il centro di Roma?». Poi arriva l'inappellabile giudizio politico: «Questi provocatori colpiscono al cuore le ragioni di un movimento internazionale che vuole esprimere un disagio e una critica all'attualeassetto dell'economia mondiale. Vogliono farci fare la fine della Grecia».Alfredo Mantovano e Guido Crosetto, rispettivamente sottosegretari all'Interno e alla Difesa, alla luce di quanto accaduto sabato, chiedono al presidente del Consiglio e al ministro dell'Economia di «rivedere l'insieme dei tagli alla sicurezza disposti in tutto il 2011».