Mestre. Bus precipita da un cavalcavia: 21 le vittime. «Una scena apocalittica»
Il pulman precipitato e incendiato
È stata rimossa verso le 5 di questa mattino la carcassa del pullman precipitato ieri sera sotto il cavalcavia di Mestre, nel quale sono morte 21 persone, di cui due bambini (un neonato e una 12enne), e 15 sono rimaste ferite. Di queste, 5 sono in gravi condizioni. I feriti si trovano negli ospedali di Mestre, Treviso, Padova, Mirano e Dolo. Fra i feriti ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni. Ci sono due fratellini".
Anche l'autista del mezzo, Alberto Rizzotto, trevigiano, 40 anni, è morto nello schianto. Sotto choc i suoi colleghi, che lo definiscono un conducente esperto, che svolgeva l'attività da 7 anni. Rizzotto aveva postato l'ultimo messaggio su Facebook ieri sera, alle 18.30, un'ora e mezza prima della tragedia: "Shuttle to Venice" (navetta per Venezia) aveva scritto, geolocalizzandosi davanti allo 'Hu Camping Town' di Marghera, dove alloggiavano i turisti del pullman. Era dipendente della Martini Bus, che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea, con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.
La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla strage.
"Allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha detto il procuratore Bruno Cherchi, annunciando che oggi verrà disposta un'attività medico-legale "sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione".
Tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell'incidente c'è quella di un malore dell'autista. Un video diffuso sembra suffragare questa ipotesi. Nel video si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail.
Il pullman stava percorrendo il cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l'autostrada A4 quando è precipitato poco prima delle 20 facendo un volo di circa 30 metri. Precipitato vicino ai binari della stazione di Mestre, si è capovolto, 'schiacciato' su se stesso ha preso immediatamente fuoco, probabilmente per il tipo di alimentazione ibrida metano-gasolio del mezzo. I soccorritori si sono trovati davanti uno "scenario apocalittico", come lo ha definito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, andato subito sul posto, che ha proclamato il lutto cittadino. L'Usl 3 di Venezia ha attivato immediatamente il protocollo delle grandi emergenze e ha messo in allerta tutti i pronto soccorso della zona con il richiamo del personale in servizio. Anche il Patriarca Moraglia sul luogo della tragedia a Mestre. «Il Patriarca - spiega in una nota del patriarcato - prega e chiede preghiere per le vittime, tra cui anche bambini, per i feriti e per tutte le persone coinvolte nell'incidente».
Al momento quello che si sa sulle vittime è che erano soprattutto turisti, diversi ucraini, tedeschi e che l'autista invece era italiano, ed è stato l'ultimo ad essere estratto dalle lamiere accartocciate.
Il tragico incidente non è il primo del genere. Il 21 gennaio del 2016 un pullman con una comitiva di studenti ungheresi di ritorno in patria si schianta e prende fuoco sull'autostrada A4, in provincia di Verona. I morti furono sedici. Il 28 luglio del 2013, invece, il disastro di Monteforte Irpino: un bus precipitò dal viadotto Acqualonga sull'autostrada A16, in un tratto in discesa, a causa di un guasto ai freni. Morirono 40 persone.