Era cresciuto nelle file della destra,
prima nel Msi poi in An, ma da quasi quindici anni
Gianluca
Buonanno era diventato emblema di un leghismo ruspante,
schierato contro il cosiddetto "buonismo" . L'europarlamentare e
sindaco di Borgosesia (Vercelli) che domenica pomeriggio ha perso
la vita in un incidente automobilistico lungo l'autostrada
Pedemontana era così: per gli amici uno che parlava come il
popolo, per gli avversari un provocatore.
Di Buonanno, che aveva da poco compiuto cinquant'anni, le
cronache si occuparono l'ultima volta nell'aprile scorso, quando
il Tribunale di Milano lo aveva condannato in sede civile per
aver detto in una trasmissione televisiva che "i rom sono la
feccia della società". L'esponente del Carroccio spesso è stato
anche una figura ingombrante per i vertici del suo Movimento,
costretti a rimediare proprio a uscite come questa. Sempre in
tv, quest'anno, aveva mostrato una pistola in diretta per
sostenere un'iniziativa presa come sindaco per incentivare la
difesa personale. All'Europarlamento aveva invece sfoggiato una
maglietta con il volto di Angela Merkel corredato di un paio di
baffetti alla Hitler.
Sindaco-sceriffo per due mandati prima a Varallo poi a
Borgosesia, deputato nazionale dal 2008 al 2014, quindi
europarlamentare, Buonanno era una figura abbastanza autonoma,
nella Lega, dove è sempre stato portavoce delle proprie
battaglie più che referente di una particolare corrente
politica.
Tutte questioni che il caso ha di colpo archiviato, lasciando
spazio al lutto. "Una preghiera - ha detto il segretario della
Lega, Matteo Salvini, raggiunto dalla notizia mentre votava a
Milano -, buon viaggio a una persona leale, coraggiosa,
concreta, onesta, generosa, sempre fra la sua gente da sindaco e
parlamentare". "Provo un dolore immenso per la scomparsa di un
amico", ha aggiunto l'ex segretario Roberto Maroni. Anche il
premier Matteo Renzi ha inviato un messaggio a Salvini:
"Rispetto davanti al dolore e alla morte". Cordoglio anche da
Giorgia Meloni (Fdi) e Renato Brunetta (Fi).