Bruzzano, oratorio San Luigi. Un gruppo di volontari si riposa un po’ intorno ai vecchi tavoli di pietra al riparo delle fronde degli alberi. I bambini, intanto, corrono sul prato senza il pericolo di farsi male come potrebbe accadere sull’asfalto, mentre gli aiutanti più giovani si intrattengono con il calcio-balilla. Anche il campo da basket, il campetto di pallavolo, la giostra, lo scivolo, le due altalene e i dondoli fanno la gioia dei piccoli che si trovano all’aria aperta. Una donna arriva nell’atrio-mensa con un bambino in braccio e una bambina per mano, rivolge una frase ad una signora impegnata in maglietta e pantaloni. «Scusa, ma io l’arabo proprio non lo capisco», è la richiesta di aiuto a un uomo che accorre e, dopo pochi secondi di conversazione, traduce: «La bambina si è sporcata e la mamma vorrebbe sapere se ci sono altri vestitini per poterla cambiare».
Intanto nell’atrio, dove d’inverno le catechiste intrattengono i giovanissimi iscritti, una serie di tavoli con sopra le panche sono addossati al muro per lasciare spazio ad altri calcetti, al tavolino da ping-pong e ai giochi che anche gli adulti possono utilizzare insieme ai figli. I tavoli e le sedie del bar sono stati rimossi per fare spazio al cibo trasformando l’ambiente in una piccola dispensa, mentre il salone è stato riempito di brandine per poter dormire.
Ecco il progetto «Accoglienza per i profughi» che anche quest’anno ha riscontrato un grande successo (dopo l’esperienza positiva fatta nell’estate del 2014 nella parrocchia dell’Annunciazione ad Affori). Sono più di cento le persone che hanno dato disponibilità per l’intero periodo dell’iniziativa, che terminerà il 28 agosto, con una media di 20-25 volontari al giorno. Gli aiuti arrivano dal personale della Casa della Carità, dai parrocchiani del quartiere alla periferia nord di Milano, e anche delle zone vicine. Ma una collaborazione si riceve anche da vari panettieri, dal consultorio, dal dentista che aiuta chi soffre di mal di denti e dal ginecologo che visita le donne in stato di gravidanza. Tutto gratuitamente e tutto va ad aggiungersi alla disponibilità di vestiti e biancheria che viene fornito dagli abitanti di Bruzzano.
Fino ad ora sono 231 i profughi passati per l’oratorio prima di ripartire per altre destinazioni soprattutto settentrionali quali, ad esempio, la Germania. La maggior parte sono giovani coppie nigeriane e madri siriane con i figli i cui uomini sono rimasti nel Paese d’origine, ma tutti si integrano bene e si spostano per tutta Milano senza grosse difficoltà. Inoltre ognuno svolge piccoli lavori in modo da mantenere in buono stato l’ambiente: tra questi è richiesto di pulire e apparecchiare e sparecchiare la tavola.
Per il periodo rimanente si è organizzata una scuola di italiano e per ferragosto è in programma un grande pranzo. Pur di dare una mano anche in questa occasione alcuni parrocchiani hanno ridotto il proprio periodo di vacanza. Nonostante la fatica tutti i volontari hanno confermato anche nel 2015 l’entusiasmo provato nell’esperienza «assaggiata» l’anno precedente nello stesso decanato e il parroco, don Paolo Selmi, è stato ancora più felice di aprire le porte ad altre realtà e al mondo. Ora spazio al ferragosto: festa, riposo, divertimento e, per la parrocchia della Beata Vergine Assunta di Bruzzano, anche condivisione e riflessione.