Brescia. L'ospedale condannato a mantenere fino a 25 anni il figlio "inatteso"
Il ginecologo sbaglia l’intervento. E le spese sostenute da mamma e papà per allevare il neonato venuto al mondo, nemmeno due anni dopo l’operazione che avrebbe dovuto impedire la gravidanza, le paga l'ospedale.
Come riporta il Giornale di Brescia, nelle sue pagine di cronaca locale, la sentenza è stata emessa dal Tribunale Civile di Brescia. Il giudice Elisabetta Arrigoni (magistrato della seconda sezione) ha risolto la causa intentata dalla mamma e dal papà della creatura condannando l’azienda ospedaliera cittadina a versare alla coppia residente nel Bresciano poco più di 92mila euro, frutto della moltiplicazione di 300 euro al mese per tutti i mesi fino al compimento del 25esimo anno di età del loro quarto figlio.
La donna si era sottoposta a un intervento chirurgico di sterilizzazione nello stesso ospedale cittadino, ma secondo i consulenti tecnici del giudice non fu eseguito correttamente. La donna lamentò che non fosse stata correttamente informata sui rischi di una nuova maternità e alla notizia di essere nuovamente incinta sostenne di essere caduta in uno stato di prostrazione estrema. Nel corso della causa è stato dedotto che le condizioni economiche della famiglia non permettevano di sostenere anche le spese di mantenimento di un quarto figlio, non senza gravi ripercussioni per la vita familiare di tutti.
Sempre dalle pagine del Giornale di Brescia si legge dunque che per il Tribunale di Brescia l'intervento di chiusura delle tube non fu eseguito in modo corretto e l'errore dei sanitari "si è tradotto in una lesione al diritto di autodeterminazione nella scelta di non procreare della coppia, diritto dalla Costituzione e dalla legge 194/1978" (quella sull'aborto, ndr).
C'è da sperare che la soddisfazione per il risarcimento avuto dopo una lunga battaglia legale non superi la gioia di una nuova vita.