Dal computer di Brenda, uno dei testimoni del caso Marrazzo, potrebbero arrivare risposte utili per fare luce sulla sua misteriosa morte, avvenuta all'alba di venerdì scorso per il fumo sprigionatosi all'interno del suo monolocale in via Due Ponti, nella zona nord di Roma. Gli inquirenti confidano molto nei risultati che i tecnici nominati potranno fornire e li attendono per i prossimi giorni. Sicuramente l'acqua che ha bagnato l'apparecchiatura - il pc era immerso in un lavandino con il rubinetto aperto - non sembra aver rovinato i file eventualmente memorizzati.Inquirenti e investigatori torneranno a riunirsi per l'analisi di tutti gli elementi raccolti sulla morte della transessuale brasiliana. La pista dell'omicidio rimane prevalente su quelle della fatalità e del suicidio, ma ci sono ancora molti punti da chiarire: ad esempio che fine abbia fatto uno dei telefoni cellulari di Brenda, mentre sembra che non ci siano molte possibilità di identificare, almeno in questa fase dell'indagine, l'ultimo cliente della trans. Nei prossimi giorni proseguirà anche la raccolta delle testimonianze ed entreranno nel vivo gli esami medico-legali disposti.L'autopsia ha accertato che Brenda, la quale parlò con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e con il sostituto Rodolfo Sabelli di un video girato con l'ex presidente della Regione Lazio, è morta per asfissia da ossido di carbonio. I magistrati attendono ora dal pool di cinque medici del Policlinico Gemelli, nominati in sede di autopsia, gli esiti delle analisi istologiche e tossicologiche. Queste ultime, in particolare, sono ritenute molto importanti poiché il viado, nelle ultime settimane, aveva cominciato ad assumere con regolarità massicci quantitativi di Minias, un tranquillante. Scatole del medicinale, alcune delle quali completamente svuotate, sono state trovate nel miniappartamento di Brenda. Domani, infine, le associazioni gay e trans incontreranno in questura il capo della squadra mobile di Roma Vittorio Rizzi per chiedere maggiore sicurezza per i viados.L'incontro si terrà alle 9.00 in Questura e vi parteciperanno Imma Battaglia (Dì Gay Project) e Leila Daianis (Associazione Libellula). "Speriamo - ha dichiarato Battaglia - che il limpido sostegno che stiamo cercando di dare in queste ore sia utile a creare un clima di maggiore sicurezza per tutti. Ci troviamo sicuramente di fronte a una situazione in cui c'é una commistione di troppi elementi oscuri che meritano da parte di tutti un grande senso di responsabilità".