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Lavoro. Strage di Brandizzo, la verità della Commissione d'inchiesta sull'incidente

Thomas Usan giovedì 12 settembre 2024

L’errore umano è stato la principale causa della strage di Brandizzo. È ciò che emerge dalla relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia presentata questa mattina (12 settembre) alla Camera dei deputati. Il testo, però, tiene a precisare che la causa dell’incidente, in cui persero la vita cinque operai, è frutto di tempi ristretti, carichi eccessivi e processi burocratici complessi. Quella notte di un anno fa, le vittime, al lavoro sui binari del paese piemontese, non furono avvertite del passaggio di un treno, che li investì fatalmente. «È necessario considerare tutti gli aspetti che portano le persone a disattendere le norme prefissate, compresi i vincoli orari, i vincoli contrattuali […] non sempre permettono alle aziende in appalto di poter operare con la necessaria serenità» scrive la Commissione.

Il testo: subappalti affidabili e denunce

La relazione si presenta come «un punto di partenza», viene scritto, per un esame sempre più approfondito sulla sicurezza sul lavoro che possa portare a «compiute proposte legislative» da sottoporre al Parlamento «che racchiudano il senso delle migliori pratiche».

La Commissione indica due «concetti chiave» i quali «debbono fungere da ratio sostanziale dei provvedimenti e dei correttivi legislativi»: la cultura della sicurezza e il clima della sicurezza. Questi punti sono il fondamento del testo. La Commissione, quindi, sottolinea l'importanza di una «cultura informata» che si deve basare su: segnalazioni di eventuali errori, incidenti mancati e situazioni o comportamenti anomali; imparzialità, ovvero evitare di colpevolizzare chi denuncia; flessibilità, la responsabilizzazione dei lavoratori più esperti nelle attività di controllo; e l'apprendimento, cioè le modalità attraverso cui i lavoratori interiorizzano le lezioni apprese. Viene posta una lente d'ingrandimento anche sui subappalti, la quale selezione deve essere «attenta» e indirizzata a imprese «affidabili» e «qualificate».

E da qui vengono fatte quattordici proposte per il futuro: dagli strumenti tecnologici per la sicurezza sul lavoro con incentivi come quelli di Industria 4.0 a una valutazione periodica delle competenze delle persone. Dal coinvolgimento dal basso dei lavoratori a controlli con punteggi per le aziende e criteri premianti per quelle virtuose. Fino al miglioramento del whistleblowing (le segnalazioni di irregolarità) e dei processi di affidamento delle gare. In conclusione, la Commissione «si auspica che gli approfondimenti […] potranno portare alla formulazione di compiute proposte legislative da sottoporre al Parlamento, che racchiudano il senso delle migliori pratiche in materia di sicurezza sul lavoro».

Gribaudo: «Gli operai non dovevano essere sui binari»

Sul tema è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva – sottolinea in un messaggio mandato proprio alla presidente della Commissione Chiara Gribaudo (Pd) -. Svolgere un'attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società non può e non deve implicare rischi per l'integrità degli individui. La sicurezza nel lavoro è condizione necessaria per rendere effettivo il diritto fondamentale e inalienabile alla salute, tutelato dalla Costituzione, che non può trovare limiti nella mancanza o nella inadeguatezza di misure idonee a rendere il lavoro e i luoghi ove esso si svolge sani e privi di pericoli. Non sarà mai sufficiente l'impegno a questo scopo delle Istituzioni e delle parti sociali».

Ha voluto commentare il testo anche la deputata del Pd: «Non possiamo porre rimedio con la nostra inchiesta a quello che è successo – incalza –. Non possiamo riportare in vita cinque persone. Ma, e penso di poterlo dire a nome di tutti noi parlamentari, vorremmo che dalle tragedie non ci fosse solo una corale indignazione, ma si imparasse qualcosa e si evitasse dunque di ripetere ciò che è successo a Brandizzo».

Su dinamica e cause della strage, dice Gribaudo, «le indagini sono ancora in corso. Alcune certezze, però, le abbiamo. Ad esempio, siamo certi che quelle persone, in quel momento, non dovevano stare sui binari. Non si può morire così».

E i parenti delle vittime hanno preso atto del documento: «Siamo qui per gridare giustizia. Ce li hanno ammazzati». dice alla Camera Oto Aversa, fratello di Giuseppe, una delle cinque vittime. «È ora di dire basta ad appalti e subappalti perché sono la condanna a di tanti lavoratori» aggiunge.