«La Campania è prima in Italia in quanto a controlli ambientali ». È una «operazione verità» quella lanciata dalla Regione Campania ieri a Expo per cancellare le preoccupazioni sull’inquinamento della 'terra dei fuochi' e spiegare che il territorio è controllato e i prodotti sani. L’annuncio è stato dato dal governatore Vincenzo De Luca. Il quale ha assicurato che la bonifica sarà conclusa nel giro di tre anni e che ripartirà quella delle discariche ora in ritardo. «Entro due anni e mezzo, tre al massimo, la Terra dei Fuochi sarà bonificata. Il governo ha deciso lo stanziamento di 450 milioni di euro». La Regione ha deciso di avviare un monitoraggio del territorio con l’istituto zooprofilattico del Mezzogiorno. Risultato: due casi di diossina nel latte e 4 campioni vegetali non conformi. «La società, attraverso organismi non governativi e associazioni intermedie, deve obbligare i governi a sviluppare normative e procedere a controlli più rigorosi. Se i cittadini non controllano il potere politico neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali». Non è un ingenuo sindacalista o un vecchio filantropo a scrivere queste parole. È papa Francesco nell’enciclica Laudato si. San Girolamo, mentre si apprestava a commentare il Profeta Isaia, scriveva : «Adempio al mio dovere, obbedendo al comando di Cristo: scrutate le Scritture …». Fatte le dovute proporzioni, anch’io sento di «adempiere al mio dovere» nello scrutare le parole del Santo Padre. Purtroppo, in questi anni, abbiamo constatato che «obbligare i governi a sviluppare normative e procedere a controlli più rigorosi », è più difficile e faticoso di quanto si possa immaginare. Domenica sera. Rientro a casa dopo la celebrazione della Messa. Il tempo di cenare e apro la posta: «Padre, Marcianise piange un’altra giovane mamma, vittima della 'terra dei fuochi'. Angela aveva 37 anni …». Solo qualche settimana fa, sempre a Marcianise, nel Casertano, volò in cielo un papà di 48 anni. Non siamo scienziati. Non dobbiamo dare lezioni a nessuno. Per la verità, saremmo ben felici se potessimo ritornare a occuparci di altre cose e non di rifiuti. Non eravamo preparati a questo compito. I nostri studi, i nostri gusti, le nostre attività andavano in tutt’altra direzione. Abbiamo aderito a questa battaglia per 'adempiere' al comando di Gesù: «Ama il prossimo tuo come te stesso ». Al mio prossimo, da anni, viene rubato anche il diritto al respiro. Al mio prossimo viene insidiata la salute. Il mio popolo si dimena tra paura, povertà, rabbia, malattie. Il mio popolo muore. Non è un caso se a Marcianise l’ospedale da sempre ha sversato i liquami infetti e farmaceutici nelle fogne senza alcuna previa depurazione, mentre provvedeva a camuffare i rifiuti solidi ospedalieri tra il pattume urbano. Non a caso proprio lì sono stati sequestrati 22 pozzi avvelenati da sostanze altamente cancerogene provenienti dalla zona industriale. Pochi mesi fa venimmo a sapere che il cognato di Michele Zagaria, il boss di Casapesenna detenuto al 41 bis, pur senza svolgere una qualsiasi mansione, aveva nell’ospedale di Caserta addirittura un ufficio personale. La cosa fece scalpore. Ma, come spesso accade, finì nel dimenticatoio. Ma come smaltisce i suoi rifiuti l’ospedale di Caserta? E gli altri nosocomi campani?Un fatto è certo: in questa nostra terra il cancro sta facendo una strage silenziosa. Gli orfani in tenerissima età non si contano. Così come non si contano i genitori 'orfani' di figli. I cittadini - fa male ammetterlo - non vengono ascoltati. Le loro denunce vengono ridimensionate, spesso negate o ridicolizzate. Intanto a Giugliano, nel Napoletano, sono state rinvenute sostanze radioattive all’interno di un autocompattatore per rifiuti urbani quasi certamente di origine ospedaliera. Per quanto possa sembrare strano, dopo anni di civilissima e pacifica lotta dei cittadini, è stato fatto pochissimo. Anche la notizia dei 450 milioni di euro promessi al Governatore campano dal presidente del Consiglio c’entra poco con il dramma che stiamo sopportando. Quella somma sarà spesa solo per eliminare le immondizie urbane accumulate in modo vergognoso e irresponsabile a Giugliano negli anni della 'emergenza'. Niente a che vedere con la 'terra dei fuochi', quindi. Amianto. Rifiuti ospedalieri. Scarti industriali. Roghi. Evasione fiscale. Povertà. Disoccupazione. Camorra. Sanità pubblica che non funziona. Politici corrotti. Menefreghismo. Lontananza del potere politico nazionale. Tutto ciò è all’origine della 'terra dei fuochi', che domenica ha strappato Angela ai suoi bambini.