Attualità

Primarie Pd. Bonaccini si candida, le correnti si schierano

Matteo Marcelli lunedì 21 novembre 2022

Stefano Bonaccini si candida, le correnti si schierano. Con buona pace di chi vorrebbe cancellarle per statuto (vedi la mozione presentata sabato in Assemblea nazionale a firma Quartapelle-Madia), e dello stesso presidente dell'Emilia Romagna, che questa mattina, come fatto anche ieri lanciando la sua candidatura, ha ribadito di non volere il sostegno delle "aree politiche" interne: «Hanno creato solo divisioni». I fatti, però, seguono il copione che ci si aspettava, con Base riformista, cioè gli ex Renziani, capeggiati da Guerini e Lotti, ad appoggiare il governatore emiliano e l’ala sinistra del partito che si schiera con Elly Schlein, sua vice in Regione.

«Io vorrei che Terzo polo e M5s dicessero all'Italia cosa vogliono fare dei voti che hanno raccolto - ha messo in chiaro da subito Bonaccini rispondendo sul tema delle alleanze -. Tenerli in una cassaforte da soli per dire che hanno ragione loro, e però vincono gli altri, o provare a discutere nel merito seriamente di ciò che serve al Paese e cercare di costruire nuovo centrosinistra». Ma le critiche rivolte ai "compagni" di opposizione sono state anche più esplicite: «Mi pare che sia Renzi e Calenda, da un lato, sia Giuseppe Conte dall'altro, non abbiano dato un gran contributo a battere Meloni e la destra. Andare da soli è una scelta legittima, ma è stato il più grande aiuto a vincere contro la destra». Ad ogni modo, e al di là delle possibili intese, l'obiettivo del candidato alla segreteria dem è quello di «costruire le condizioni, tra 5 anni in una lunga traversata, per riportare la sinistra, il Pd al governo del Paese». A patto però di poter contare su una classe dirigente rinnovata e un partito «rigenerato».

Il consenso per Bonaccini, comunque, è piuttosto ampio e lo stesso Goffedro Bettini, che con Nicola Zingaretti, dovrebbe invece sostenere Schlein, ha parlato ieri di una candidatura «legittima e dignitosa». Con il governatore sembrano intenzionati a schierarsi anche Matteo Orfini e Graziano Delrio. Mentre Andrea Orlando appoggerà Schlein, come pure Dario Franceschini, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, attirato da uno scambio con la poltrona da presidente del partito.








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