Il sindaco, Flavio Delbono, travolto dal Cinzia-gate, si è dimesso. Queste le sue parole, pronunciate davanti al Consiglio comunale: "Non avrei ritenuto necessario dimettermi, ma la storia di questa città, fatta di senso civico, fa sì che a Bologna ci sia cultura diversa da altre città. Siccome i tempi per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco, ho deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla carica di sindaco. Sceglierò modi e tempi per il bene della città, considerando l'approvazione del bilancio 2010 che ritengo comunque un buon lavoro". Ai cronisti che gli chiedono cosa farà dopo, Delbono risponde: "Torno all'università".Delbono è sotto inchiesta per peculato, abuso d’ufficio e truffa in relazione ad alcuni viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione per aver portato con sè l’ex fidanzata ed ex segretaria Cinzia Cracchi.Sabato, dopo un interrogatorio di cinque ore del pm Morena Plazzi, aveva dato qualche prima risposta ai cronisti in attesa e poi si era recato all’emittente ÈTv per dire tra l’altro «di non essere ricattabile» perchè non ha nulla da nascondere e che comunque non si sarebbe «dimesso nemmeno in caso di rinvio a giudizio».Ma le cose, anche dopo il pressing del Pd, sono cambiate. Il sindaco «ha già deciso di dimettersi», ha confermato il capogruppo Pd Lo Giudice già in tarda mattinata. Secondo fonti Pd, la nuova accelerazione di Delbono, che ha scelto di comunicare in anticipo ai capigruppo, sarebbe dovuta alla volontà di bruciare la conferenza stampa di Antonio Di Pietro (che ha convocato la stampa per le 14 sul tema), e non ingenerare il dubbio di una decisione annunciata nel pomeriggio ma presa magari sull’onda della pressione dell’ex pm.