Attualità

Diocesi di Roma. Una "bolletta sospesa" per aiutare chi non ce la fa

Alessia Guerrieri lunedì 24 ottobre 2022

La logica è un po’ la stessa del caffè sospeso, ma visto il caro energia che mette in ginocchio la sopravvivenza di molte famiglie adesso arriva anche la bolletta sospesa. Ecco perché dal Vicariato arriva la proposta di promuovere nelle comunità parrocchiali e associative una raccolta straordinaria da destinare al Fondo Famiglia della Caritas di Roma per una "bolletta sospesa". È questo appunto il senso dell'iniziativa della diocesi di Roma in vista della Giornata Mondiale dei Poveri che si celebra il 13 novembre.

«Oggi e nei prossimi mesi a Roma, come nel resto del Paese, per un numero sempre maggiore di persone e famiglie sta venendo meno la possibilità di pagare le rispettive bollette di consumo e di energia elettrica e del gas», scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis a tutti i parroci e ai sacerdoti romani. «Vi invito ­- continua De Donatis - a promuovere nelle comunità una raccolta straordinaria di offerte da destinare al Fondo Famiglia della Caritas diocesana, finalizzato proprio al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà di fronte alla crescita esponenziale». La raccolta può essere frutto di una giornata di digiuno, raccolta straordinaria, un’offerta libera per sia per una bolletta sospesa che per altri segni di condivisione.

Il cardinale Angelo De Donatis - Ansa

Il «segno», come lo chiama il cardinale di Roma, per dare concretezza alla Giornata dei poveri voluta da Papa Francesco, sarà dunque il pagamento delle bollette a quelle famiglie che dovranno decidere se fare la spesa o tenere accesa la luce. Il Vicariato scende dunque in campo per affrontare l'emergenza bollette, ma allo stesso tempo investe i parroci del compito di promuovere anche nuovi stili di vita che incoraggino le persone a risparmiare i consumi energetici. «Accanto a questa raccolta - spiega infatti il cardinale De Donatis nella lettera alle parrocchie - c'è pure l'esigenza di far crescere la consapevolezza che occorre cambiare le nostre abitudini di consumo nelle nostre case, nei posti di lavoro, negli ambienti che frequentiamo».