Roma. Blitz di Forza Nuova negli studi di La7. Identificate 20 persone
Blitz di un gruppo di attivisti di Forza Nuova ieri intorno a mezzanotte negli studi tv di via Tiburtina, a Roma, che ospitano diMartedì, il talk show condotto da Giovanni Floris su La7. Alcuni militanti sono riusciti a entrare, chiedendo di partecipare alla puntata, mentre era in onda un contributo registrato e quindi a telecamere spente. Le forze dell'ordine hanno identificato i componenti del gruppo, ma l'episodio si è chiuso in modo non violento.
"Verso la mezzanotte - spiega Floris - si è presentato un gruppo di persone. Saranno state una ventina. Si sono qualificati come Forza Nuova e di Forza Nuova avevano le insegne. Volevano interagire col programma. Questo non era possibile, sia tecnicamente (in quel momento andava in onda un contributo registrato) sia per ragioni di opportunità. Non mandiamo in onda chi non è da noi invitato, tantomeno se si presenta in quel modo. Fermo restando che la modalità con cui si sono posti non è accettabile, il confronto si è svolto in un clima non violento. Dopo aver esposto le loro ragioni si sono fatti accompagnare all'uscita".
I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Roma hanno identificato 20 persone che hanno partecipato al blitz.
Il direttore di La7, Andrea Salerno, in un tweet, ha definito l'irruzione e il tentativo di bloccare la trasmissione "non accettabile né tollerabile. È un pessimo segnale sul quale tutte le forze politiche democratiche devono fare i conti".
In un video diffuso su YouTube i militanti lamentano di essere additati come il "pericolo" e di non essere mai invitati in tv. Floris risponde che quando avranno una rappresentanza politica, in caso di eventuale elezione alle regionali, saranno rappresentati anche in trasmissione. A quel punto, uno dei componenti del gruppo sottolinea che la richiesta di presenziare al programma è dovuta all'atteggiamento dei media che minimizzerebbero il pestaggio di Massimo Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo picchiato ieri.
Preoccupazione è stata espressa da Fnsi (il sindacato dei giornalisti) e dall'Ordine dei giornalisti, che hanno manifestato la preoccupazione per il crescente clima di intolleranza al ministro dell'Interno, Marco Minniti, nel corso della riunione del Comitato per la sicurezza dei giornalisti.