Lancia segnali di disponibilità nel
confronto sul Quirinale ("la scelta del Presidente della
Repubblica non può essere un calcolo aritmetico. Anche se la
coalizione "Italia bene comune" più Monti potrebbe indicare il
Presidente della Repubblica, non ritengo necessario che lo
faccia") e, per il governo, il Pd conferma la linea seguita per
l'elezione dei presidenti delle Camere. "Se, come mi auguro,
Pier Luigi Bersani avrà l'incarico di formare il nuovo
governo, la scelta dei nomi sarà in continuità con quelli
individuati per la presidenza di Camera e Senato: cioè nomi in
grado di parlare al Paese", anticipa Davide Zoggia.
"Il nostro - aggiunge il deputato Pd - è un lavoro in
progress. Anche nei prossimi giorni la nostra proposta si
rivolgerà al Paese e alle forze in Parlamento con molta
trasparenza".
L'esponente Democrat rivendica al partito "la capacità, di
fronte ad una chiusura da parte delle altre forze politiche, in
particolare del Movimento 5 Stelle e di Lista civica, di non
chiudersi al proprio interno ma di fare una scelta che dà un
respiro diverso alla guida dei due rami del Parlamento".
E se il M5S guarda all'ufficio di presidenza della Camera
per "rendicontare anche le caramelle", continuano ad affiorare
le posizioni di chi si dichiara pronto a votare una fiducia, in
teoria esclusa a prescindere. "Se in un momento così difficile
per il Paese la maggioranza degli iscritti si dichiarasse
favorevole a votare la fiducia a un governo, mi adeguerei a
questa volontà", dice Marino Mastrangeli, senatore M5S,
ricordando che il giudizio degli elettori "è sovrano" e conta
più delle regole interne al movimento. "Beppe - spiega - è
libero di esprimere le sue opinioni come qualunque cittadino,
poi però comandano gli elettori. Mica siamo nell'Unione
Sovietica".
Intanto si va componendo il quadro dei gruppi parlamentari,
che domani saranno chiamati al Quirinale a riferire il loro
punto di vista. Alla Camera il gruppo misto ha scelto Pino
Pisicchio, mentre Scelta Civica si è orientata su Lorenzo
Dellai. Per il Pd Roberto Speranza è stato eletto capogruppo alla Camera con 200 voti su 297.L'assemblea del Pd ha votato per alzata di mano, con un astenuto, l'elezione di Luigi Zanda a capogruppo del Pd al Senato. Zanda prende il posto di Anna Finocchiaro.Dario Franceschini e Finocchiaro, capigruppo uscenti del Partito democratico alla Camera e al Senato, avevano escluso stamattina di poter proseguire nel loro ruolo anche nella nuova legislatura. "Quando si imbocca una linea bisogna seguirla con coerenza. Non esistono proroghe. I gruppi Pd devono scegliere due nuovi capigruppo", aveva scritto Franceschini su Twitter. "Ho sempre pensato che l'idea della proroga dei presidenti dei gruppi parlamentari del Pd fosse sbagliata serve continuare il cambiamento", aveva scritto poco prima, sempre su Twitter la senatrice catanese.