Bersani squarcia la sera con una dichiarazione che annuncia battaglia: «Apprendo anticipazioni sconcertanti di misure che il governo si appresterebbe a varare. Se pensano di far pagare la manovra alla povera gente, dovranno vedersela con noi». E giù l’elenco delle cose che non vanno: «Tagli ai servizi sociali e alle detrazioni fiscali per la famiglia, peggioramento dell’impianto delle pensioni e ulteriore incremento dei ticket sanitari, azzeramento dello Statuto dei lavoratori... Così è solo un massacro sociale».Ma a reagire, più che la maggioranza, sono proprio le ali moderate del suo partito. Pronte, nel
caminetto di stasera che preparerà l’incontro tra Tremonti e commissioni parlamentari, a "processare" la linea del segretario e del responsabile economico Stefano Fassina. «La parte moderata e cattolica del Pd è preoccupata che possa emergere un isolamento del partito rispetto ai progetti di salvataggio del Paese, Bersani intervenga», dichiara senza peli sulla lingua Beppe Fioroni. E Stefano Ceccanti, costituzionalista ascoltato in ambienti quirinalizi, lancia un monito: «Attenzione, siamo sempre stati una forza europeista, e ora che facciamo? Lasciamo questo ruolo alla Lega?».Il continuo riferimento all’Europa copre una preoccupazione crescente. Il Colle invita da mesi tutte le parti a muoversi nel solco dei patti sui conti pubblici sottoscritti in sede Ue, e a farvi carico con spirito di collaborazione. E - dice un democrat sensibile agli umori del Colle - in questa fase Napolitano sta vigilando non solo sulle iniziative dell’esecutivo, ma anche sulle risposte delle opposizioni, Pd compreso. Al netto dunque delle diverse ricette economiche di maggioranza e opposizione, considerate legittime, il capo dello Stato sarebbe preoccupato da toni duri che non rassicurerebbero i mercati. A Bersani i moderati, stasera, presenteranno il pericolo più o meno con queste parole: «Vuoi che un fulmine del Colle ci colpisca proprio ora?».Si chiede una correzione di rotta «comunicativa», senza cadere nell’accettazione a scatola chiusa del pacchetto-Berlusconi, ma anzi rilanciando sul «sì» al pareggio di bilancio nella Carta, chiudendo alla norma costituzionale sulla libertà d’impresa e proponendo l’immediato dimezzamento dei parlamentari. Mentre il segretario gode di «pieno appoggio» quando chiede la patrimoniale per i ricchi e di non sbilanciare l’intero peso della manovra su fasce deboli e famiglia.Il convitato di pietra in questo dibattito interno, Napolitano, ieri è stato al centro di un piccolo giallo giornalistico. Nel cuore del pomeriggio, da Stromboli rimbalza una sua frase in risposta ai cittadini che gli chiedono di «tenere duro»: «Io – replica il capo dello Stato – dispongo solo della
moral suasion, non ho nessuna intenzione di travalicare di una virgola le prerogative che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica». Un virgolettato rilanciato alle agenzie di stampa dal settimanale
Oggi, che annuncia poi, nel numero in uscita, foto e notizie sulle abitudine estive del Colle, dalla cassata preferita alla lettura mattutina dei giornali. La rivista aggiunge anche un presunto sfogo: «Tra telefonate e continui contatti con Roma non ho neanche il tempo di godermi le vacanze». Ma fonti del Quirinale, poche ore dopo, lasciano filtrare una voce che sembra smentire non tanto le frasi, bensì il "metodo" usato dal settimanale: Napolitano «non sta rilasciando alcuna intervista o dichiarazione nel corso del suo breve periodo di soggiorno a Stromboli».