"Il principio è molto chiaro e lo teniamo fermo: esenzione per tutte le risorse collegate alla missione e alle finalità" della Chiesa, e invece "sottoporre a tassazione tutte le attività propriamente commerciali".Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, risponde a chi gli domanda quale sia la sua posizione sulla tassazione dei beni della Chiesa, chiesta dai Radicali e da una campagna su internet."In tempi come questi - sottolinea Bersani - prima di discutere bisognerebbe fare un giro, che sarebbe istruttivo, nelle Caritas diocesane, per capire bene come è messo il Paese e cosa sta facendo la Chiesa".Fatta questa premessa, il segretario Pd afferma che "vanno poi verificate le casistiche e i singoli casi concreti. Ci sono cose - aggiunge - che vanno registrate e credo che la Chiesa sia favorevole a farlo, alla luce del principio generale che ho denunciato". BINDI: PRESENZA PREZIOSA NEL TESSUTO SOCIALE "Bersani è stato molto chiaro: il Pd è favorevole a mantenere l'esenzione dell'Ici per gli immobili della Chiesa che hanno finalità legate alla sua missione, alle attività di volontariato e assistenza. È la posizione che anch'io avevo espresso nei giorni scorsi. Si tratta di un principio che viene applicato a tutte le confessioni religiose e non solo alla Chiesa cattolica: ciò che conta è la destinazione dell'immobile, ed è su questa che scatta o meno l'esenzione, e non la proprietà". Lo afferma Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Pd. "Se la destinazione è a fini commerciali - afferma Bindi - è scontato che si debba pagare l'Ici, come d'altra parte è già previsto dalla legge vigente, ed io, come ho già detto, sono certa che se questo principio non fosse correttamente applicato la Chiesa italiana sarà pronta a collaborare nell'interesse del paese, in un momento tanto difficile per l'Italia". "Francamente - prosegue Bindi - non si capisce la polemica alimentata dai radicali, che si ostinano a minimizzare l'enorme lavoro di supplenza svolto dalle associazioni e dalle realtà ecclesiali di questo paese: dalle mense della Caritas, ai centri di accoglienza dei profughi, alle comunità di aiuto per famiglie e minori, all'assistenza ai più deboli. Si tratta di una presenza preziosa nel tessuto sociale del paese e che non gode di alcun privilegio ma di un trattamento previsto dalla legge per chi svolge attività di solidarietà".