Bersani sta meglio, la politica ritrova il fair play
Pier Luigi Bersani sta meglio. L’operazione cui è stato sottoposto d’urgenza l’altra notte all’ospedale di Parma, dopo un episodio di ischemia cerebrale che aveva fatto temere per la via dell’ex segretario del Pd, sembra aver dato gli esiti sperati. Nessun danno neurologico, dicono i sanitari, che pure mantengono prudenzialmente la prognosi riservata. E il malore che ha colpito Bersani dà vita a un mezzo miracolo. Di carattere politico, soprattutto, al di la delle condizioni di salute rimessesi al meglio a tempo di record. Tanto che ha anche chiesto di potere vedere la registrazione di Juventus-Roma, l’evento che - da tifoso bianconero gli era tanto dispiaciuto di perdersi. E il capezzale di Bersani, ecco il mezzo miracolo, riesce nell’impresa di rimettere assieme un po’ tutti. Stefano Fassina, che arriva nel primo pomeriggio quasi si incrocia con Matteo Renzi che arriva poco più tardi dopo che - con ironia non gradita dall’interessato - aveva mostrato di non conoscerlo, inducendolo alle dimissioni da viceministro. Ed è un evento a modo suo anche la grande vicinanza dello stesso Renzi il quale, da aspirante alla segreteria, con l’allora titolare non si era mai preso. Ora invece lo incoraggia dopo aver portato alla famiglia «l’abbraccio di tutta la comunità del Pd. Lo aspetto per tornare a discutere, anche a litigare – dice – ma l’importante è che sia riuscito a superare questa fase che è la più difficile». Per i medici «tutti i controlli e i parametri vitali permangono stabili e nella norma», e il paziente «resta senza sedazione farmacologica, mantenendosi sveglio, collaborante e privo di deficit neurologici».
Anche se Bersani, precisa il quarto bollettino medico emesso nel pomeriggio, «rimane al momento ricoverato in rianimazione», e resta riservata la prognosi. Nessun collegamento con lo stress degli eventi politici della scorsa primavera, assicura il chirurgo Ermanno Giombelli, che lo ha operato. Ottimista anche la moglie Daniela: «È quello di sempre», assicura. E intanto il fair play politico procede. Arrivano gli auguri di Beppe Grillo a stoppare la spazzatura via web venuta anche dai suoi, si aggiungono quelli della Lega, con il governatore Roberto Maroni e il senatur Umberto Bossi. Ed è lo stesso Renzi, dopo la visita a Parma, a rilanciare su Twitter l’ hashtag più gettonato di ieri, #forzaBersani. In mattinata si era fatto vivo anche il premier Letta, lungo tutta la giornata tutti i leader vecchi e nuovi del partito testimoniano la loro vincinanza, da Gianni Cuperlo a Roberto Speranza, da Vasco Errani a Davide Zoggia. E tocca a Renzi sancire, a nome di tutto il partito, che per una volta tutte le forze politiche, «finalmente tutte, nessuna esclusa», si sono unite intorno al suo predecessore.