Se non mi fa parlare vado via, è inutile che prosegua, è la quarta volta che mi interrompe». Berlusconi è scatenato. Si alza dalla sedia mentre è intervistato da Massimo Giletti, a «Domenica In», sul discorso di Monti. Il conduttore lo fa sedere e gli dà la parola ma avverte, «serve il dialogo» in un dibattito. La replica: «Fa disinformazione». I toni sono accesi e confermano che siamo già in una campagna elettorale durissima. Il Cavaliere sferra subito l’affondo contro Monti. «Da quando è arrivato il governo tecnico, tutto è andato a precipizio. Quella di Monti è un’operazione che arriva dalla Germania e noi non avevamo alcuna responsabilità di quello che stava succedendo. Il governo tecnico ha applicato linea imposta da Berlino di rigore e austerità che porta ad aumento debito pubblico e recessione».Il Cavaliere parla di un attacco mediatico e individua i “nemici”: «Il "Corriere" fa parte di questo complotto mediatico contro il nostro governo» dice, annunciando che tornerà in tv anche da Santoro. Poi, scatenato, racconta un suo incubo notturno, mettendo studiatamente insieme nomi anche avversari tra di loro: «C’erano Monti a capo del governo, Ingroia alla Giustizia, Fini nelle fogne e non le dico cosa faceva la Bindi...». Già in mattinata Berlusconi aveva colputo duro i suoi bersagli. «Casini e Fini sono le persone peggiori che ho incontrato nella mia vita. Sono traditori non miei, ma di chi li ha eletti». L’offensiva mediatica berlusconiana dell'ultima domenica primadi Natale comincia, insomma, su TgCom24 contro i suoi due ex alleati. «Sul tradimento di Fini la ragione è ancora oscura», tuona il Cavaliere che subito sposta il fuoco contro Casini: «Mi ha sempre detto, davanti a un mio passo indietro, che sarebbe tornato. Io ne ho fatti tre ma è sempre rimasto là vicino alla sinistra».