Roma. Berlusconi: «Salvini all'Interno e Montezemolo agli Esteri»
«Salvini agli Interni farebbe certamente meglio di Alfano, ma può andare dove vuole lui. Uno che mi è sempre piaciuto è Montezemolo, agli Esteri sarebbe perfetto. E vorrei recuperare il nostro Frattini. Ma siamo pieni di ottime persone, leali, pronte a servire il Paese». Così Silvio Berlusconi, intervistato da Davide Parenzo all'Aria che tira su La7. Il leader di Forza Italia sembra in grande forma in vista della chiusura della campagna dei ballottaggi per le elezioni comunali.
L'ex Cavaliere scherza su tutto. Il premier «non cadrà - è convinto - è una persona cordiale, gentile... da qui il nome di Gentiloni. A me piace». Su Prodi scommette che non tornerà, «perché fare il nonno è molto più bello che fare politica». Sembra avere una buona parola per tutti, anche per il leader del Pd: «Renzi una volta venne da me ad Arcore e mi piacque molto - racconta il leader di Forza Italia - ebbi la netta impressione di non trovarmi davanti a un comunista. Credo che la capacità inclusiva di Renzi si sia ampiamente esaurita. Ha raggiunto il suo apice con l`exploit nelle elezioni europee del 2014, che hanno
rappresentato una sorta di apertura di credito degli italiani verso di lui perché rappresentava una novità e una speranza, ma poi ha visto a mano a mano disgregarsi la sua base non solo politica ed elettorale, ma anche sociale. La sua riforma costituzionale è infatti risultata assai divisiva».
Di Trump, ridendo sul fatto che il capo della Casa Bianca possa essere considerato il Berlusconi americano, dice: «Di Trump mi piace molto Melania, per la sua bellezza, il suo stile e anche il suo fascino. Non l'ho mai conosciuta, ma anche i democratici in America non hanno critiche da rivolgergli». Fino a Grillo: «Chiedeva cachet in nero, ma è una battuta mi raccomando, non ho l'immunità parlamentare».
Il ritorno in grande stile nella campagna elettorale, Berlusconi l'aveva annunciato pochi giorni fa, con quel suo «Io sono in campo» detto a Porta a Porta che suonava tanto come una dichiarazione di battaglia nell'ottenere il 30% dei consensi per il centrodestra "di fronte a questi leader che lasciamo perdere....».
Si sbilancia invece sul Movimento 5 Stelle, fatto da persone «che prima di essere eletti dichiaravano zero euro» e ora invece «vogliono stare lì perché fino a marzo ci sono ancora 100mila euro da prendere».