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PROCURA DI MILANO. Caso Ruby, gli atti alla Camera Berlusconi all'attacco dei pm

lunedì 17 gennaio 2011
Ci vorranno almeno un paio di settimane prima che la Procura di Milano inoltri al gip la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby. Mentre non si sa ancora se il premier il prossimo fine settimana si sottoporrà a interrogatorio - anche se è quasi certo che non si presenterà davanti ai magistrati - da quanto si è saputo, dovrebbero servire una quindicina di giorni, salvo imprevisti o colpi di scena, per sistemare "le carte" e formulare la richiesta di giudizio immediato da inoltrare al giudice delle indagini preliminari, Cristina Di Censo.Si è saputo che tre persone, probabilmente tre, sono state iscritte nel registro degli indagati del caso Ruby. Sui loro nomi gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, si tratterebbe di persone di "secondo piano".LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONILa Giunta per le autorizzazioni ha ricevuto oggi la domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sul caso Ruby, ma inizierà ad affrontare il caso non prima di dopodomani, mercoledì 19 gennaio. Lo hanno detto il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti e il finiano Nino Lo Presti, membro della Giunta stessa.Le prime sei pagine della richiesta sono state pubblicate nel primo pomeriggio sul sito della Camera dei deputati. Nel documento si legge che "tra i luoghi da sottoporre a perquisizione vi è, tra gli altri, l'ufficio di Giuseppe Spinelli, sito in Segrate residenza del Parco n. 802, dove si ha motivo di ritenere, sulla base degli elementi qui indicati (art. 5 L. 140/2003), possano trovarsi documenti, anche riversati su supporto informatico, pertinenti le abitazioni date in comodato ad alcune prostitute, nonché attinenti ai rapporti economici con queste ultime intrattenuti da Spinelli o dai suoi collaboratori".Nella lettera si cita l'ormai famoso fermo di Ruby nel commissariato di via Buenos Aires a Milano nella notte fra il 27 ed il 28 maggio 2010 e si commenta che "sui fatti riferiti nell'ambito delle sopra richiamate annotazioni, stante la evidente rilevanza penale delle condotte che avevano portato all'affidamento della minore El Mahroug Karima a Nicole Minetti, sono state effettuate approfondite indagini".Più avanti si dice che Ruby "in data 3 agosto 2010 ha dichiarato che alcune delle giovani donne che partecipano ai suddetti eventi [i festini ad Arcore] ricevono in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in Milano Due".Per quel che riguarda gli appartamenti di Milano Due sui quali si chiede di poter svolgere le perquisizioni negli uffici di Giuseppe Spinelli, si dice che essi sono occupati da persone che "comunque hanno partecipato ai sopradescritti eventi, svolgendovi attività di prostituzione".Si aggiunge che "sulla scorta degli elementi raccolti, si ritiene che ricorra l'ipotesi delittuosa di cui all'art. 317 c.p. [concussione] a carico di Silvio Berlusconi".A pagina 5 della lettera si dice che "alla luce degli elementi di cui sopra si chiede alla Camera dei Deputati l'autorizzazione ad eseguire la perquisizione degli uffici siti in Segrate" ed è questo il motivo per il quale la documentazione è stata inviata alla Camera il cui presidente Gianfranco Fini ha girato il plico alla Giunta per le autorizzazioni presieduta da Pierluigi Castagnetti. La lettera elenca quindi gli allegati al documento che, al momento, non sono stati resi pubblici.LA PROCURA DI MILANO"La Procura della Repubblica di Milano prosegue nel suo lavoro quotidiano, in piena serenità, nel saldo riferimento ai principi costituzionali dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge, dell'obbligatorietà dell'azione penale, della presunzione di non colpevolezza". È quanto dice il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati in una nota diffusa oggi. BERLUSCONI: ACCUSE INFONDATE, HO UNA RELAZIONE STABILEIeri Berlusconi in un video si è difeso dalle accuse rivoltegli dai pm milanesi, sostenendo di non aver mai pagato donne e di avere da tempo una relazione sentimentale stabile. Il premier ha ribadito che quelle contro di lui sono "accuse infondate e risibili" e che i magistrati "hanno effettuato una gravissima intromissione" nella sua vita privata, tornando poi ad evocare una immediata riforma della giustizia. LE REAZIONISevero nei confronti del Cavaliere è il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Berlusconi "ha una sola cosa da fare - ha spiegato ieri alla trasmissione di Rai3 Che Tempo che fa - anche per evitare discredito all'Italia: vada dai magistrati, dimostri la sua estraneItà e si difenda".  Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, il video messaggio del  Cavaliere è "uno spettacolo imbarazzante e desolante". "Da quanto emerge, sembra chiaro che per mesi interi (c'è da immaginare, con il coinvolgimento di decine o forse centinaia di uomini, per centinaia di ore), la vita personale di Silvio Berlusconi è stata monitorata e passata al setaccio, così come la vita, le utenze, le conversazioni di decine e decine di persone che lo hanno frequentato. Mi domando: siamo allo stato di polizia? O forse si deve pensare che quando questo tipo di metodo viene applicato contro il bersaglio-Berlusconi tutto diventa accettabile?", è il commento del portavoce del PdL, Daniele Capezzone, alle notizie contenute negli atti trasmessi dalla Procura di Milano alla Giunta della Camera. IL RICHIAMO DEL GARANTE DELLA PRIVACY I media valutino l'interesse pubblico delle notizie relative all'inchiesta della procura di Milano; è il richiamo del Garante per la privacy. "Con riferimento all'inchiesta in corso della procura di Milano, che vede coinvolto tra gli altri il Presidente del Consiglio, il Garante per la privacy - spiega una nota dell'organismo di garanzia - richiama l'attenzione dei media sulla necessità di valutare con scrupolo l'interesse pubblico delle singole informazioni diffuse".CICCHITTO: VALUTEREMO SE ANDARE AL VOTOQuella sull'eventuale ricorso alle elezioni "non è una domanda di questo momento: valuteremo se ci sono le condizioni di sviluppare l'attività del governo come noi auspichiamo o se dovrà esserci un ricorso al corpo elettorale per difendere la libertà di tutti". Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio, ha detto ai giornalisti a proposito degli sviluppi del caso Ruby, sottolineando che "con Umberto Bossi c'è un rapporto politico forte che andrà avanti o per la gestione del governo o per le elezioni".