Attualità

POLEMICHE. Scontro Berlusconi-Fli. E manovre per il governo

lunedì 7 febbraio 2011
Nuovo messaggio audio del premier Silvio Berlusconi ai Promotori della Libertà. «Mentre da noi alcuni magistrati perseverano nell'intromettersi illegittimamente nella vita dei cittadini e certi giornali sembrano concentrati a guardar nel buco della serratura, nel mondo e precisamente alle nostre frontiere stanno avvenendo dei cambiamenti epocali».  «FAREMO FEDERALISMO IN PIENO RISPETTO PROCEDURE»«Completeremo l'approvazione del federalismo fiscale in Parlamento, nel pieno rispetto delle procedure previste dalla stessa legge di riforma", ha detto ancora il premier ribadendo che si tratta di una riforma "fondamentale per rendere l'Italia più moderna ed efficiente».Silvio Berlusconi definisce il federalismo un punto «essenziale» dell'azione di governo per «rendere l'Italia più modern» e sottolinea come la riforma non farà venire meno la «solidarietà nazionale». «Si tratta di un risultato estremamente positivo, di una riforma fondamentale per rendere l'Italia più moderna e efficiente», afferma il premier. «È la conferma - aggiunge - che il governo sta procedendo senza esitazioni nella realizzazione del nostro programma, del quale il federalismo rappresenta un punto essenziale. Questa riforma garantirà che una parte consistente delle risorse rimangano sul territorio che le ha prodotte, pur senza venir meno ai doveri di solidarietà nazionale che ci impone il fatto stesso di vivere uno Stato del quale fra breve celebreremo i 150 anni dell'unità». «È significativo che proprio questo anniversario - sottolinea - coincida con una riforma così importante e profonda dell'assetto del nostro Stato. Grazie al federalismo fiscale i cittadini potranno infatti meglio controllare l'impiego delle risorse, e gli amministratori locali saranno più responsabilizzati. Questo significherà meno costi, servizi più efficienti, una competizione virtuosa fra le regioni per garantire al cittadino migliori condizioni di vita». Secondo Berlusconi, «significherà anche per le regioni più forti la possibilità di gestire al meglio la ricchezza prodotta dai loro cittadini. Per le regioni più deboli significherà la possibilità di liberare e mettere in gioco tutte le loro risorse e le loro capacità passando da un regime di sovvenzioni e sperperi ad uno di responsabilità. È una sfida - conclude - impegnativa per le regioni sia del Nord che del Sud, che potranno e dovranno dimostrare di avere una classe dirigente all'altezza del proprio compito». «FINI TRADITORE CON SINISTRA, È ALL'1,6%»«Il paradosso è che il germe della divisione è stata inoculato proprio da uno dei fondatori del Pdl, l'onorevole Fini, eletto proprio con il voto della nostra maggioranza a presidente della Camera»; Fini «è passato all' opposizione e si è alleato con la sinistra tradendo il voto degli elettori, consegnandosi così a un futuro che gli esperti valutano appena all'1,6%».«DIMISSIONI? È UN DOVERE CONTINUARE A GOVERNARE»Le opposizioni «continuano a chiedere ogni giorno le mie dimissioni e le elezioni anticipate, noi invece abbiamo sempre ritenuto che le elezioni anticipate siano un danno per il nostro Paese. L'Italia ha bisogno di governabilità e stabilit» e dunque la maggioranza ha «il dovere di continuare a governare, qui e ora».«MERCOLEDI' CDM CON MISURE ECONOMIA»«Mercoledì prossimo terremo un Consiglio dei ministri, in seduta straordinaria, per il varo di importanti provvedimenti in materia di sviluppo economico». Con queste parole Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà, ha confermato che il Consiglio dei ministri, che inizialmente doveva tenersi martedì, è slittato di un giorno. Anche ieri il premier aveva parlato di mercoledì come data del Cdm, anche se nel comunicato di palazzo Chigi diffuso il 2 febbraio si parlava dell'8 febbraio. Sembrava un lapsus. Ma l'audio-messaggio sembra confermare lo slittamento di un giorno.«NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE, NO ALTERNATIVE A NOI» «Non ci faremo distogliere dalle polemiche e non ci faremo intimidire da un'opposizione che continua a perseguire il tanto peggio tanto meglio». È un passaggio dell'audio-messagio inviato dal premier Silvio Berlusconi ai Promotori della Libertà. «Sono assolutamente sicuro - aggiunge il presidente del Consiglio - che il nostro governo sia in grado di operare in modo altrettanto efficace per i due anni abbondanti che mancano alla conclusione della legislatura e sono convinto che a questo governo non vi siano alternative perché c'è una buona maggioranza che lo sostiene sia alla Camera che al Senato e anche perché la sinistra, da tempo, non rappresenta nessuna, nessuna credibile alternativa di governo». Opposizione che, sottolinea, «mentre il governo si è consolidato e si è rafforzato, si è sgretolata, si è divisa, si è indebolita, ma continua a cercare di intralciare l'azione del governo e a chiedere le nostre, le mie dimissioni ed elezioni anticipate». Ma noi, conclude, «abbiamo il dovere di continuare a governare qui e ora» e «sono sicuro che i cittadini hanno ben chiaro chi è che lavora per il bene dellûItalia e chi invece fa il contrario».«NESSUN CAMBIO IN PDL E NESSUN RIMPASTO»«In riferimento alle fantasiose voci che compaiono sui giornali a proposito del coordinatore unico, del cambio del ministro della Giustizia, delle dimissioni di Bondi, addirittura di un rimpasto del governo e di altro ancora che può darsi mi sfugga, devo smentire in modo assai netto tutto ciò. La nostra attenzione è concentrata su ben altro» e cioé sul governo del Paese. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi in una nota diffusa da via dell'Umiltà, in cui il Cavaliere sottolinea che il Pdl «non è certo diventato una piccola fabbrica di organigrammi interni».In realtà qualche movimento c'è. L'ex Pd Massimo Calearo, ora nel gruppo dei 'Responsabilì, a proposito del suo eventuale ingresso nel governo dice."Io non ho bisogno di niente, se però c'è bisogno di qualcosa che riguardi le cose che so fare sono a disposizione". E il leader dei Radicali Pannella: "Sorreggere le istituzioni, anche istituzioni disastrose, è un dovere repubblicano". "Noi dialoghiamo, certo - spiega -. Ci siamo già visti due volte, col Cavaliere, ci rivedremo in settimana, possiamo trovare un'intesa". "Trattiamo - aggiunge -, vediamo cosa ci offre". FINI: BERLUSCONI PARLA PER DISTRARRE DA FALLIMENTO«È triste notare che Berlusconi ripete sempre le stesse cose per distrarre gli italiani dal suo fallimento». Lo ha detto il leader di Fli e presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando dei messaggi video del premier. «Tranquillizzo Berlusconi - ha scherzato Fini - i sondaggi ci danno lo 0,01%».«Non c'é possibilità di riforme condivise e obiettivi comuni», ha detto Fini parlando della visione «muscolare» del bipolarismo di Silvio Berlusconi durante una tavola rotonda a Roma sulla figura di Pinuccio Tatarella. Fini ha spiegato che è impossibile fare riforme condivise con Berlusconi perché «non ha capito che siamo in una fase post ideologica. Lui si muove con gli schemi mentali tipici dei riscontri ideologici e così è impossibile avere visioni unificanti».Silvio Berlusconi «ha una concezione muscolare del bipolarismo. Ha sempre necessità di un nemico e di un avversario contro cui scagliare i suoi anatemi», ha aggiunto Fini. Secondo Fini la Bicamerale fallì perché, invece, c'era necessità di trovare «un segmento comune: chi non lo capisce è un'analfabeta della politica». «In un sistema bipolare - ha aggiunto Fini - ciò che unisce è importante come ciò che divide. E solo gli ignoranti della politica definiscono tutto ciò inciucio. Berlusconi - ha concluso - si muove con lo schema mentale dello scontro ideologico».l problema di Berlusconi e del Pdl «è l'assenza di una identità politica». Lo ha detto Gianfranco Fini. Per Fini «ciò rende impossibile il confronto. Il rischio è che la disaffezione riguardi tutti i soggetti in campo, e la società». «Per Berlusconi il Parlamento serve a ratificare le sue decisioni, sennò è un impiccio», ha detto Fini. «Berlusconi - sostiene il presidente della Camera - ha una visione leaderistica dello strumento politico partito e ha la stessa concezione delle istituzioni, e c'é da essere preoccupati».