L'inchiesta della procura di Bari da cui sono emersi particolari su presunte feste a palazzo Grazioli infiamma il mondo politico, con il centrodestra schierato a difesa del presidente del Consiglio e l'opposizione all'attacco. E Berlusconi, che ieri aveva parlato di "spazzatura" pubblicata sui giornali, oggi durante un incontro a palazzo Chigi sulla Fiat torna sulla questione: Ognuno di noi farà la sua parte - avrebbe detto il premier secondo quanto riferito da fonti sindacali e di governo - non date retta a questi rumors su Draghi e Tremonti con i quali c'è un buon rapporto, tanto che con Tremonti c'è un rapporto di affetto. Questi rumors sono infondati: la stabilità del governo è fuori discussione.
L'indagine di Bari. Tutto nasce dall'indagine della Procura di Bari, destinata a mettere sottosopra il mondo politico ed imprenditoriale.
Dalle intercettazioni su un caso di presunta corruzione per appalti nel settore della sanità a carico dei noti imprenditori baresi Giampaolo e Claudio Tarantini, mazzette in cambio di appalti, sembrerebbe infatti emergere un nuovo filone di indagine per induzione alla prostituzione, ma gli accertamenti sono solo all’inizio e i fatti sono tutti da verificare.Nel corso di una indagine su alcuni appalti dell’azienda Tecnohospital, dei fratelli Tarantini, sarebbe stata intercettata una telefonata nella quale Giampaolo Tarantini, parla di feste con il premier Berlusconi a palazzo Grazioli ed a Villa Certosa, a cui avrebbero preso parte ragazze pagate per partecipare. E la 'scossa ', in anteprima offerta dal 'Corriere delle Sera', ha anche un nome e cognome: Patrizia D’Addario. Sarebbe lei una delle ragazze che, a pagamento, avrebbe accettato di partecipare alle feste di Palazzo Grazioli e che al giornale ha rilasciato un’intervista spiegando la sua versione dei fatti. E dal racconto della ragazza, in un primo momento candidata alle elezioni al Comune di Bari nell’ambito della lista collegata al Pdl, 'la Puglia prima di tutto', e poi ritiratasi, emerge un racconto che sarebbe supportato, a suo dire, anche da registrazioni e testimoni. La sua candidatura, spiega la D'addario, sarebbe nata dopo la partecipazione a due feste a Palazzo Grazioli, per le quali avrebbe ricevuto un compenso in denaro. La ragazza dice anche «racconto perché ho capito che mi hanno ingannata. Avevo chiesto soltanto un aiuto per un progetto al quale tengo molto e invece mi hanno usata».Reazioni. Per il deputato del Pdl e legale di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini, l'inchiesta non riguarda in alcun modo il premier che "non ha bisogno di pagare ragazze per andare con lui". L'indagine, aggiunge, è "nei confronti del Tarantini, mica di Berlusconi. Il presidente non c'entra nulla", dice Ghedini al 'Corriere della sera'. "Secondo lo schema della D'Addario, che a noi non risulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole", ha continuato Ghedini, "se io vado a casa del presidente e per fare bella figura, presentandomi con una bella donna, pago un'accompagnatrice è difficile che lui possa saperlo". E se anche poi vi fossero rapporti, lui "continuerebbe a non sapere e quindi non può avere nessuna implicazione nè giuridica nè morale". Dunque, "non c'è alcuna possibilità di collegamento tra il presidente e questa indagine", ha aggiunto. Quanto a Patrizia D'Addario, "dice cose prive di fondamento, a quanto mi è dato di sapere" e "la situazione è risibile":E se Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio, parla di "uso politico" dell'inchiesta barese, l'opposizione attacca: Per Marina Sereni, vice capogruppo del Pd alla Camera, "mentre un milione di italiani, in due anni, ha perso il lavoro o è andato in cassa integrazione, mentre la crisi, nonostante i lievi segni di ripresa, si preannuncia ancora lunga e difficile, il Paese è bloccato sulla vita privata del presidente del Consiglio e sulle accertate o presunte feste di Casoria, villa Certosa, palazzo Grazioli"."Siamo molto preoccupati, dalla ricattabilità del premier - conclude Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera - dalla vita spericolata e dalle frequentazioni quantomeno ambigue e dalla perdita di prestigio e credibilità internazionale che tutto ciò comporta".