Attualità

INTERVISTA. «Quei beduini fanno ciò che vogliono»

Paolo Lambruschi mercoledì 22 febbraio 2012
Una terra di nessuno nelle mani di milizie tribali che vogliono continuare indisturbate i loro traffici criminali. Ehud Yaari, 67 anni, è un importante giornalista israeliano, commentatore per diverse testate internazionali. Lo scorso mese ha pubblicato per il Washington institute for near est policy un’accurata analisi sul Sinai, che per la prima volta spiega perché i beduini sono diventati così potenti.Nel Sinai avvengono rapimenti e uccisioni di migranti, lavoratori stranieri, turisti occidentali a opera di predoni beduini. Cosa sta succedendo?Dopo la rivoluzione contro Mubarak, i servizi di sicurezza e la polizia egiziani nel Sinai sono completamente collassati. Le stazioni di polizia in alcune città sono state bruciate, la polizia stessa non opera veramente nelle strade. Rimangono attivi l’intelligence militare e alcuni reparti dell’esercito, che non hanno interesse a confrontarsi con mezzo milione di beduini. Costoro hanno formato milizie armate e scorrazzano indisturbati a bordo dei loro pick up armati di mitragliatrici. Fanno contrabbando e traffico di esseri  e organi umani, alcuni non disdegnano attività terroristiche. Il deserto è oggi uno stato senza legge e il Sinai è in mano ai signori della guerra. È una situazione molto seria.I beduini hanno una strategia?No, vogliono godere dei servizi forniti dallo Stato egiziano come sanità e scuole, ma non vogliono interferenze nei loro affari.Quanto rendono nel Sinai il contrabbando e i traffici di droga, armi ed esseri umani?La mia valutazione è che nel Sinai il volume di affari valga mezzo miliardo di dollari l’anno. Il Cairo non può offrire nulla di comparabile a una popolazione povera.Qualcuno interverrà a fermare i sequestri?Non credo. Gli israeliani hanno acconsentito ad aumentare gli armamenti dell’esercito nel Sinai, ma non è servito a nulla. Tribù come i Tarabin, i Sawarka e i Tihia stanno diventando forti anche militarmente.Dove prendono le armi?In parte arrivano dal Canale di Suez, dall’Iran, dal Sudan e dallo Yemen. Grandi quantità stanno arrivando dalla Libia e in parte dai Balcani, e c’è traffico in entrambe le direzioni da Gaza. Possiedono missili antiaerei e gli anticarro Rpg di prima generazione. Bloccano quando vogliono le strade delle città, le principali vie di comunicazione e le autostrade costiere. Sono un serio pericolo per Israele, e se attaccassero potrebbe scoppiare una crisi con il Cairo.I rapimenti fanno guadagnare solo le bande criminali o finanziano anche il terrorismo islamico?Entrambe le cose. Non ho visto segni della presenza di Al Qaeda tra i beduini, ma i salafiti hanno affinità ideologiche con loro. Le milizie tribali trafficano in armi, droga ed esseri umani. Non è un problema, dipende dal cliente e dal prezzo. E poi finanziano i terroristi.