Sanità. Basilicata, lavoratori dell'assistenza domiciliare in piazza
Dipendenti di Auxilium manifestano davanti alla Regione Basilicata
Dipendenti e soci della Cooperativa sociale Auxilium che gestisce i servizi dell’Assistenza domiciliare integrata (Adi) in Basilicata, hanno manifestato davanti alla sede della Regione, a Potenza, per chiedere alla giunta, guidata dal governatore Vito Bardi, l’approvazione dei decreti attuativi che rinnovano il sistema di autorizzazione e accreditamento dei soggetti incaricati di erogare questo servizio. Sistema che elimina la vecchia procedure delle gare (cui ricorre la Regione Basilicata, ormai tra le pochissime in Italia), e che è previsto dal nuovo modello di erogazione delle cure domiciliari sancito dalla conferenza Stato-Regioni del 4 agosto 2021, che impegnava le Regioni ad attivarlo entro un anno (4 agosto 2022).
«La giunta Bardi – protesta Auxilium, che opera anche in altre aree del Paese - mostra un interesse per la gara d’appalto dell'Adi che non è il nostro. Con le azioni messe in campo nei mesi passati e con la manifestazione che ci ha visto in piazza con Cgil, Cisl, Uil e Fials, abbiamo rivendicato e continuiamo a rivendicare (anche essendo primi nella graduatoria di aggiudicazione della gara) l’applicazione delle leggi nazionali e regionali». Inoltre, aggiunge la cooperativa, «continuiamo a denunciare la perdita di 14 milioni del Pnrr che la mancata applicazione delle norme comporta per la Basilicata. Ribadiamo che solo il sistema di autorizzazione e accreditamento è la legittima modalità di erogazione delle cure, garantisce libertà di scelta ai pazienti, dà sicurezza a tutti i lavoratori». Temi che «nelle loro dichiarazioni il presidente Bardi e l’assessore alla Salute Francesco Fanelli continuano a ignorare, come fanno da 2 anni, tentando di spostare l’attenzione su una procedura di gara che, anche se ci vede primi in graduatoria, non risolve i problemi, non supera i ritardi, non restituisce ai lucani le risorse perse».
Da parte sua, Bardi si è detto «sorpreso dalla manifestazione “politica” contro la Regione di un soggetto economico che presta il servizio di assistenza domiciliare da tempo in regime di proroga, in attesa dell'espletamento di una gara che è stata dichiarata legittima sia dal Tar Basilicata che dal Consiglio di Stato, nella quale sentenza - che condanna il soggetto economico ricorrente - si statuisce che “il ricorso alla gara ponte non solo è legittimo, ma è l'unico allo stato possibile per garantire la prestazione del servizio”». Per Bardi «sorprende anche il sostegno dei sindacati a tale manifestazione, loro sempre attenti ai principi di legalità e alla correttezza delle procedure, che in questo caso sono state “certificate” da due giudici amministrativi di diverso grado».