Banche. Renzi puntella Boschi: «Basta caccia alla donna, decideranno gli elettori»
Matteo Renzi rompe il – breve – silenzio e fuga ogni dubbio circa sue presunte incertezze: «Saranno i cittadini a decidere se Boschi
debba essere portata in Parlamento oppure no». Le notizie non buone che arrivano dalle audizioni in commissione Banche (oggetto peraltro di diverse interpretazione) non cambiano la sua posizione. Renzi, all’unisono con la stessa sottosegretaria, vede una «caccia alla donna», nelle reazioni alle rivelazioni di Giuseppe Vegas, Ignazio Visco e Federico Ghizzoni. Audizioni che, per il segretario dem, viceversa, hanno fatto chiarezza su quanto accaduto nella crisi di Banca Etruria.E questo mentre anche organi non certo ostili al Pd iniziano a prendere le distanze. Il direttore di Repubblica Mario Calabresi, in un editoriale, indica le eventuali dimissioni di Boschi come la sola strada praticabile per il Pd.
Lega, M5s e Mdp (più cauta Forza Italia) ne fanno invece una questione morale alla luce del fatto che il padre della Boschi all'epoca della crisi di Etruria era vicepresidente dell'istituto. Renzi, intervistato a Tgcom 24, spiega che se è vero che il Pd perde consensi è anche vero che è a pochi decimali dal primo partito accreditato dai sondaggi: «Il M5s è al 25,7 e noi al 25», aggiungendo però di poter contare sulla «squadra più forte in circolazione», quella che può vantare nomi «come Minniti, Orlando e Martina».
Colpisce il riferimento a uomini non di sua stretta fiducia, e il riferimento – soprattutto al ministro della Giustizia, leader della minoranza interna. Il quale continua a chiedere una riflessione intensa sugli echi scaturenti dalla discussione in commissione banche, che appanna l’immagine e le ambizioni del partito. Orlando chiede una riunione ad hoc della direzione, ed è presumibile che in quella sede chiederà di mettere ai voti la richiesta di passo indietro all’ex ministro delle Riforme, figura sempre più controversa.