Bilancio sociale. Bambino Gesù, dove la scienza si fa carità
Luca Zingaretti, Giulia Grillo e il cardinale Pietro Parolin ieri a Roma (Ansa)
I video degli interventi più innovativi raccontano dell’eccellenza medica che si lega alla solidarietà. È un mix di medicina d’avanguardia e carità il valore aggiunto dell’ospedale Bambino Gesù e sfogliando il bilancio sociale del 2017 tra le cifre importanti – 2 milioni di prestazioni ambulatoriali, oltre 28mila ricoveri, 321 trapianti (il 30% del totale italiano), più di 13mila pazienti rari in cura e la scoperta di 16 nuove malattie orfane – in realtà si intravedono i volti dei bambini e gli occhi dei loro genitori. Molti sono arrivati da lontano, da Paesi in guerra, attraverso quelle 'missioni internazionali' che hanno permesso di far operare gratuitamente più di 100 bambini negli ultimi due anni.
Ed è per questo che il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, definisce il centro pediatrico del Gianicolo «centro di eccellenza e di solidarietà per la cura dei piccoli pazienti ». Intervenendo ieri alla presentazione del bilancio sociale e delle attività scientifiche nella sede di San Paolo a Roma, il più stretto collaboratore del Papa ha così portato il suo grazie e quello di Francesco ai dipendenti e dirigenti dell’ospedale pediatrico. «Un ospedale che il Santo Padre ha molto a cuore – le sue parole – e non sono mancati i gesti di sostegno da parte sua, perché lo considera come uno strumento valido per la carità a cui tanto tiene». I molti segni positivi, anche sotto l’aspetto del bilancio che ha chiuso l’anno scorso con un margine operativo lordo di 8,8 milioni di euro, sono l’espressione dell’equilibrio tra «buoni risultati, concretizzazione e avanzamento di processi complessi e promozione di relazioni umane e sociali significative ». In questo modo l’ospedale, aggiunge il cardinale Parolin, «continua a coniugare con eccellenza metodo scientifico e carità, nella consapevolezza che assistere gli ultimi e condividere le conoscenze è una delle vie più fruttuose per sostenere lo sviluppo dei popoli». Perciò pure gli investimenti e i progetti messi in cantiere per il futuro anche se «molto audaci», dice il segretario di Stato, «rispondono alle reali necessità dell’ospedale».
Quei passi che verranno fatti nei prossimi anni «cambieranno il volto dell’ospedale ». La presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, nel descrivere le novità nella sede di Roma e di Palidoro, ricorda che «a gennaio aprirà Villa Luisa sulla via Aurelia, il primo hospice pediatrico del centro-sud Italia», e sempre a Roma, «ma ci vorranno alcuni anni», ci sarà un grande polo ospedaliero a via di Villa Pamphilj «che raddoppierà la superficie del Gianicolo». Sfide grandi certo, ma «non abbiamo timore – aggiunge Enoc - perché l’amore per i bambini ci ha spinto ad affrontarle », visto che tutti i piccoli in ogni parte del mondo «hanno diritto alle migliori cure». E soprattutto che «senza ricerca non c’è cura». Dunque la prima carità per l’ammalato – il passaggio successivo – è la carità della scienza».
La voglia di fare scienza con il cuore nel 2017 ha permesso di assistere al Bambino Gesù 84mila minori al pronto soccorso, effettuare 30mila interventi chirurgici, accogliere nel pernottamento gratuito 90mila familiari nelle case d’accoglienza (116 le associazioni di volontariato presenti) e far conoscere i risultati scientifici in 633 pubblicazioni per 2700 punti di Impact Factor (IF), il valore che ne misura il 'peso'. Quella del medico infatti «è una missione quando viene interpretata nel modo migliore possibile come fate voi», sottolinea il ministro della Salute Giulia Grillo, ed è quello che «io vorrei avvenisse in tutta la sanità italiana», che invece in alcuni territori «sta vivendo un momento di profonda crisi». A fianco dell’ospedale negli obiettivi fissati per i prossimi anni anche la Regione Lazio, con il governatore Nicola Zingaretti che, assicura, la Pisana sarà «un partner discreto e affidabile » per fare il salto di qualità «che è possibile solo facendo sistema».