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Balneari. Lo sciopero degli ombrelloni divide la categoria

Redazione Romana venerdì 9 agosto 2024

Sciopero in spiaggia

Gli ombrelloni hanno aperto solo alle 9.30, due ore dopo l'inizio ufficiale, in seguito alla mancata risposta del governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sull'annosa - e irrisolta - questione delle concessioni. «C'è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini balneari più importanti d'Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l'80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale». Lo afferma Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti. «Un'adesione che ci dà forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa - continua - per chiedere al governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese. Registriamo, inoltre, con soddisfazione come i nostri clienti stiano sostenendo il nostro gesto simbolico di chiusura degli ombrelloni e condividano il nostro impegno invitandoci a proseguire con le nostre richieste». Il presidente di Fiba sottolinea: «Ci scusiamo con i fruitori dei nostri stabilimenti balneari per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell'offerta turistica balneare italiana. Vogliamo ricordare, infatti, che in Italia oltre agli stabilimenti balneari, ci sono molte altre imprese che operano in regime concessorio: alberghi, campeggi, ristoranti, negozi, che devono poter riavere le certezze smarrite e la dignità che in questi 15 anni è andata perduta. Prosegue, dunque, il nostro confronto con le istituzioni e aspettiamo fiduciosi il prossimo Consiglio dei ministri che, come da fonti governative, affronterà il tema delle concessioni demaniali. Siamo certi che questo governo saprà trovare la soluzione definitiva, per questo abbiamo sospeso le ulteriori due giornate di mobilitazione del settore del 19 e 29 agosto. Questo non significa che non ci saranno ulteriori forme di protesta, se necessario, ma al momento ribadiamo la nostra fiducia all'esecutivo».

Un flop lo sciopero dei balneari indetto per oggi da alcuni sindacati di categoria, con adesioni al di sotto delle attese e organizzazioni totalmente divise sulla serrata. Lo afferma il Codacons, «associazione da sempre impegnata nel monitoraggio degli stabilimenti balneari». «Il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è inferiore alle aspettative e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati - aggiunge -. Al di là delle istanze della categoria, che chiede giustamente certezze sul proprio futuro, proclamare scioperi nel bel mezzo della stagione estiva si conferma una scelta sbagliata, bocciata sia dai consumatori sia dagli stessi gestori. E proprio in tema di stabilimenti balneari il Codacons, associazione che da anni monitora ufficialmente i listini praticati sul nostro territorio, ricorda come le tariffe di lettini, sdraio, ombrelloni, cabine eccetera abbiano subito costanti rincari nel corso degli ultimi anni, al punto che oggi il business dei lidi produce un giro d'affari di circa dieci miliardi di euro all'anno. In linea generale per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, la spesa media in Italia si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio: in alcune spiagge del Lazio si va dai 20 ai 25 euro ma se ci si sposta di pochi chilometri, arrivando ad esempio a Sabaudia, servono dai 45 euro ai 65 euro, che arrivano a 90 euro a Gallipoli e toccano i 120 euro in alcune località della Sardegna. In Toscana prezzi molto diversificati: per due lettini e un ombrellone in uno stabilimento medio si spende da un minimo di 27 euro a un massimo di 70 euro al giorno. Se poi si scelgono spiagge di lusso, la spesa supera i 500 euro al giorno e può arrivare a sfiorare i 700 euro».

Ombrelloni aperti invece a Rimini. Nella prima giornata di sciopero nazionale indetto da alcune sigle sindacali, gli operatori balneari romagnoli hanno scelto di non aderire, garantendo il servizio ai bagnanti. «Da noi nel Riminese - precisa il presidente provinciali del Sib-Fipe Confcommercio Riccardo Ripa - in accordo con i nostri rappresentanti nazionali e regionali, abbiamo deciso di scioperare in una maniera più vicina al nostro spirito, da sempre vocato all'ospitalità, senza danneggiare ulteriormente i nostri clienti, che come noi stanno vivendo questa brutta situazione di incertezza che mette a repentaglio proprio quel clima di accoglienza e familiarità per cui ci scelgono. I balneari riminesi associati si uniranno dunque ai loro ospiti per un brindisi: un momento in cui chiedere insieme una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana, fiore all'occhiello del nostro turismo».