Attualità

Il documento. Azzardo, una svolta possibile in 12 punti

Luca Mazza giovedì 9 febbraio 2017

È un ministero che scrive a un altro ministero. L’oggetto della comunicazione, datata 31 gennaio 2017, riguarda l’offerta da immettere sul mercato per l’azzardo che verrà, ovvero le caratteristiche delle slot machine del prossimo futuro. È qualcosa di più di una semplice lettera. È la prova che almeno un’anima del governo è consapevole della necessità di rimediare ai danni causati dalla ludocrazia imperante negli ultimi anni. Come? Riducendo i rischi di 'gioco' problematico nei cittadini attraverso dissuasori, avvisi di pericolo e argini da inserire direttamente nelle 'macchinette mangiasoldi'. Ma veniamo subito ai fatti. Il mittente è il ministero della Salute. Il dicastero ha fatto suo – con tanto di timbro – un testo elaborato dall’Osservatorio interno che ha il compito «di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione dell’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave». Subito dopo, lo stesso ministero ha spedito tale proposta al gruppo di lavoro misto Agenzia dei Monopoli-Sogei. Si tratta dell’organo deputato alla definizione del «processo di evoluzione tecnologica degli apparecchi». In pratica, però, il destinatario è a tutti gli effetti il ministero dell’Economia e delle Finanze, visto che è proprio il Tesoro a gestire i Monopoli di Stato. Avvenire è entrato in possesso di una copia di questo documento ufficiale e ne rivela il contenuto.

Le premesse. La missiva nasce da una serie di presupposti: normativi e scientifici. Partendo dai primi, si ricorda che – in base alla legge di Stabilità 2016 – i nulla osta per le attuali newslot non potranno essere rilasciati dopo la fine di quest’anno. Non solo: tutte le attuali macchinette dovranno essere dismesse entro il 31 dicembre 2019 per essere sostituite da nuovi apparecchi. Successivamente, si citano i risultati di alcuni studi effettuati finora: «Ricerche scientifiche dimostrano che la variabilità di gioco, la velocità dei rulli, la frequenza di piccole vincite e altre caratteristiche sono fortemente collegate all’aumento dell’attrattività del gioco e al rischio di una perdita di controllo sullo stesso da parte del giocatore».

Il vaglio preventivo. Alla luce di un quadro tanto allarmante, la prima grande richiesta del ministero della Salute al Tesoro è fin troppo chiara: «Tutta l’offerta futura di gioco d’azzardo in concessione dovrà essere preventivamente sottoposta a una valutazione d’impatto circa gli effetti di induzione alla dipendenza patologica». Nello specifico, si sottolinea la necessità di vagliare «con attenta disamina il progetto industriale, l’architettura funzionale, la tecnologia e i modelli» degli strumenti confezionati dall’industria del comparto «al fine di misurare preventivamente eventuali danni alla persona, e dunque di fronteggiare l’insorgenza di patologie ». Pur dicendosi consapevoli che alcune caratteristiche delle slot sono già indicate nel rispetto delle leggi, il soggetto proponente ritiene indispensabile intervenire per cambiare le 'regole del gioco'. Ecco, allora, che arriva una lista con 12 proposte concrete. A cui si aggiunge, in calce, l’invito a mettere mano alle vlt, strumenti considerati ancor più attrattivi e pericolosi delle slot.

Capitolo perdite. Al primo punto c’è l’obbligo di introduzione della tessera sanitaria per accedere alle slot. Una pretesa fondata su tre motivi: impedire formalmente il gioco ai minori; salvaguardare coloro che desiderano autoescludersi dal gioco; limitare le perdite fissando in 50 euro al giorno la cifra massima che un singolo può arrivare a spendere (in questo modo anche il giocatore più patologico d’Italia potrà mandare in fumo al massimo 1.500 euro al mese). Anche le tre richieste successive si concentrano su questo aspetto: consentire esclusivamente l’utilizzo di monete e mai quello di banconote; mantenere la vincita massima a 100 euro per partita; dimezzare la puntata più alta, da 1 euro a 50 centesimi.

I parametri da rispettare. Poi si passa all’inserimento di altri segnali visivi, meccanismi vari e impostazioni stringenti di cui le slot attuali sono sprovviste. Si chiede, per esempio, di allungare la durata della partita da 4 a 7 secondi. Si invita, inoltre, a rendere obbligatori alcuni parametri che finora sono solo facoltativi. Come l’impostazione iniziale del tempo massimo da trascorrere davanti all’apparecchio e il limite del denaro che ci si è messi in preventivo di poter perdere, in modo tale che al raggiungimento di una delle due soglie la macchinetta risulti inutilizzabile. Completano l’elenco altri punti specifici: ogni 20 minuti di gioco continuativo deve apparire un messaggio a tutto schermo per almeno cinque secondi in cui sia indicato il tempo trascorso; ogni ora l’apparecchio deve andare in stand-by per tre minuti con scritte di allerta che indichino un recapito a cui rivolgersi per eventuali richieste di aiuto; la presenza fissa di un orologio visibile sulla slot; un ciclo di gioco che restituisca il payout previsto ogni 3.000 partite (ora avviene ogni 40.000 circa) per rendere più equilibrato il rapporto tra tempo di gioco, denaro inserito e soldi persi; l’eliminazione di premi di sala o jackpot aggiuntivi che aumentino la vincita potenziale. Infine, per facilitare i controlli delle forze dell’ordine e degli enti locali che hanno emesso ordinanze per limitare gli orari di gioco, si esige un meccanismo di controllo che segnali alle autorità eventuali inosservanze e violazioni delle regole.

Governo a un bivio. Da qualche giorno, insomma, i Monopoli e il Mef hanno ricevuto questo pacchetto di proposte in cui si fissano determinati paletti. Ora la palla è in mano al dicastero dell’Economia. Dall’impostazione e dai parametri dei nuovi apparecchi si vedrà 'se' e 'come' sarà stato recepito il contenuto della lettera. Ma la portata di questa 'partita' va ben oltre un possibile braccio di ferro tra due ministeri, perché coinvolge l’intero governo. Tutto ruoterà attorno a un enorme punto interrogativo: nel confezionamento delle slot del 2020 si darà la priorità alla salvaguardia della salute dei cittadini o si penserà a non diminuire la cassa garantita all’Erario dall’azzardo? In attesa di vedere quale direzione si prenderà forse vale la pena ricordare che i costi della spesa sociale per curare nuovi giocatori patologici saranno comunque di gran lunga superiori alle entrate per lo Stato derivanti dal settore.