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Scommesse. Il nuovo sponsor dell'Inter non piace alle realtà contro il gioco d'azzardo

Enrico Negrotti martedì 2 luglio 2024

Lo stadio Giuseppe Meazza di Milano

Per quattro anni, a partire dalla stagione calcistica 2024-2025 l’Inter, campione d’Italia in carica, avrà le maglie sponsorizzate dalla Betsson Sport, società concessionaria per la gestione dei giochi autorizzati in Italia.

La notizia dell’accordo, resa nota lunedì, ha destato non poco «stupore e preoccupazione» nel mondo delle associazioni che si occupano di contrasto all’azzardo, che lo definiscono un netto passo indietro nella lotta alle ludopatie, che secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità colpiscono oltre un milione di persone nel nostro Paese. Una dipendenza che nell’ultimo anno è emerso non risparmiare nemmeno calciatori di primarie squadre di serie A.

L’accordo tra Betsson Sport e F.C. Inter è stato comunicato con soddisfazione dalla società nerazzurra: «Il più grande accordo di sponsorizzazione di maglia nella storia del club». Il marchio del nuovo sponsor sarà presente sulle maglie dei giocatori in tutte le competizioni: Serie A, Champions League e Mondiale per club della Fifa. «Una pagina storica per noi – ha detto il managing director Italy di Betsson, Stefano Tino – per il club e per tutti i tifosi».

Dal canto suo Alessandro Antonello, Ceo Corporate di F.C. Inter ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti che Betsson Sport abbia scelto il nostro club come prima sponsorizzazione di maglia in Serie A e siamo orgogliosi che potrà farlo su una jersey particolarmente prestigiosa, con lo scudetto di nuovo cucito sul nostro petto e la seconda stella ad arricchire il logo».

Le associazioni che hanno avviato da anni la campagna “Mettiamoci in gioco”, contro i rischi del gioco d’azzardo, sottolineano che Betsson Sport è «ufficialmente un sito di infotainment, ma fa parte della nota galassia Betsson Group, una società di gioco d’azzardo che opera da decenni in oltre 20 Paesi distribuiti in tre continenti».

Un'immagine tratta dal sito dell'Inter con l'annuncio del nuovo sponsor - F.C. Inter

La campagna (promossa da un pluralità di associazioni, istituzioni ed enti del Terzo settore, tra cui Cnca e Avviso pubblico), ricorda che dal 2018, con il cosiddetto Decreto Dignità è stato introdotto «il divieto di realizzare pubblicità, anche indiretta, comunque effettuata e su qualunque mezzo, relativa al gioco d’azzardo». Già le Linee guida emanate l’anno successivo dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) avevano suscitato perplessità fra le associazioni che aderiscono a “Mettiamoci in gioco” perché consentivano una serie di “deroghe” al divieto.

Ora, dopo un via libera informale di alcune settimane fa da parte della stessa Agcom, si concretizza la sponsorizzazione «di un’azienda di gioco d’azzardo» sulle maglie dei campioni d’Italia: «È facile ipotizzare che non sarà l’unica», commentano da “Mettiamoci in gioco”. E ricordano che il disturbo da gioco d’azzardo è causa di sovrindebitamento, usura e sgretolarsi di rapporti familiari e sociali.

Nel ricordare che i divieti di pubblicità o la limitazione al gioco d’azzardo non hanno favorito il gioco illegale, mentre invece è documentata l’infiltrazione criminale nel gioco legale, “Mettiamoci in gioco” segnala che i primi dati non ufficiali indicano in 150 miliardi di euro le giocate degli italiani nel 2023. E che la Premier League inglese ha deciso già l’anno scorso di «rimuovere le sponsorizzazioni di compagnie di scommesse come sponsor principale della maglia di gioco».