Pesava solo 780 grammi. Era prematuro ma Marcus Johannes De Vega era sano. È stato un tragico errore, la somministrazione di latte per endovena al posto della soluzione fisiologica a ucciderlo il 29 giugno scorso mentre era ricoverato nel reparto di neonatologia dell’ospedale San Giovanni di Roma. È, questo, un primo risultato della seconda autopsia al quale il cadavere del bimbo è stato sottoposto oggi nell'istituto di medicina legale di Tor Vergata. Il professor Saverio Potenza e l'istologo Ugo Di Tondo, nominati dalla Procura di Roma, insieme ai periti nominati dai difensori degli indagati e dalla famiglia della vittima, hanno compiuto alcuni prelievi sui quali saranno svolti successivi accertamenti. Le analisi si concentreranno sul midollo spinale del piccolo Marcus e su un rene. La Procura nell'incarico peritale, oltre al motivo della morte, ha chiesto espressamente di chiarire se dopo l'errore i medici hanno messo in atto la terapia giusta per salvare la vita al piccolo Marcus. Ciò che hanno chiarito al momento i medici è che Marcus è nato sano anche se prematuro poichè il parto è avvenuto a 30 settimane. Esclusa invece l'ipotesi che il decesso sia avvenuto a seguito di un'infezione. Gli indagati per la morte del neonato sono in tutto venti: 7 medici e 13 infermieri che hanno prestato servizio nel reparto neonatale del San Giovanni. Intanto il 3 agosto si svolgerà una riunione tra i medici che hanno eseguito l'autopsia per verificare lo stato degli accertamenti.