Autonomia. Opposizioni in piazza. Rissa, sospesi 11 deputati. X Mas, bufera su Crippa
Lo scontro sull’autonomia divide il Parlamento e ricompatta le opposizioni, che scenderanno in piazza martedì, in contemporanea con il voto finale per il premierato previsto al Senato.
Ad accendere gli animi è ancora la rissa/aggressione - anche le letture dell’accaduto divergono - avvenuta mercoledì alla Camera, per la quale arrivano intanto le sanzioni , in tutto 11 - decise dal presidente della Camera Lorenzo Fontana.
La più pesante contro il leghista Igor Iezzi, che si è scagliato contro il deputato del M5s Leonardo Donno (anch’egli sanzionato) e si è visto infliggere una sospensione di 15 giorni.
Episodio «gravemente stigmatizzato» da Fontana: «Il confronto politico tra posizioni diverse non può mai trascendere nello scontro fisico» e nella «lesione delle istituzioni», dice il presidente della Camera comunicando le decisioni prese. «Richiamo tutti i deputati alla responsabilità» invitandoli a «evitare il ripetersi di parole o comportamenti che minino la credibilità di questa istituzione». Proprio durante il G7 «stiamo dando un’immagine peggiore di quella che diamo normalmente. Mi sembra un harakiri», interviene anche il presidente del Senato Ignazio La Russa. Anche ieri bagarre a Montecitorio, che riprenderà sempre martedì l’esame dell’autonomia. Cori di “Bella Ciao” e pure grida «Fuori i fascisti». Lavori sospesi. Ma è il numero due della Lega Andrea Crippa a scatenare un nuovo caso: «Cercare di tirare pugni evidentemente è sbagliato», premette, riferito al collega Iezzi. Ma «ci sono parlamentari che dovrebbero stare in un circo», e il riferimento qui è chiaramente a Donno. «Il M5s evidentemente è deluso dei risultati elettorali e quindi sfoga il nervosismo provocando la maggioranza», dice il vicesegretario del Carroccio, intercettato fuori Montecitorio che poi si spinge a minimizzare il gesto dell'esibizione del simbolo della Decima Mas, che aveva fatto scatenando le reazioni delle opposizioni. «Da parte dei deputati del Carroccio non c'è stata alcuna provocazione - ha continuato il deputato -. La provocazione è avvenuta da parte dei deputati 5s che hanno fatto gesti ed hanno cantato "Bella ciao". Se, secondo me, il gesto della Decima e' un gestaccio? Per me lo è piu cantare "Bella ciao". Tra la "Decima" che è un corpo di incursori della Marina Militare e il comunismo che ha fatto un migliaio di morti, io credo che richiamare il comunismo sia un po' peggio che richiamare degli incursori della Marina... Purtroppo, in questo parlamento esistono ancora i comunisti».
Il canto dei partigiani "derubricato" a canto comunista, con l'apologia della milizia della Repubblica sociale: contro il vice di Matteo Salvini insorge il Pd. «Parole gravissime. Se non ci fossero stato i partigiani nemmeno saremmo in quell'aula», replica Elly Schlein. «Ora la Lega chieda scusa», interviene la capogruppo Chiara Braga, che ha avuto un battibecco con Crippa, sull'accaduto, fuori dall'aula. E il sindaco di Firenze, il neo eurodeputato Flavio Nardella chiama in causa la premier. «Ridurre il Parlamento a questo è una vergogna. E non abbiano sentito una parola da Meloni. Le parole di Crippa? Peggio lui della Decima mas», rincara la dose.
Un caso che rafforza la mobilitazione già decisa dalle opposizioni che lanciano un appello comune: «Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue. Il governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l'approvazione dello Spacca-Italia e del premierato», sostengono in una nota congiunta Pd, M5s, Avs e +Europa. «Non permetteremo che vengano compromesse l'unità e la coesione nazionale». Appuntamento martedì in piazza Santi Apostoli, alle 17.30. È la prima volta che Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Magi organizzano un’iniziativa insieme. Non aderisce il Terzo Polo, con l’eccezione di +Europa. Azione è «contro premierato e autonomia senza se e senza ma», afferma Carlo Calenda, tuttavia alla «modalità della piazza» preferisce il Parlamento. «Ci sarà però una delegazione», fa sapere Azione, a conferma del dialogo aperto, dopo il voto. «Trovo vergognoso ciò che è accaduto alla Camera - interviene anche Matteo Renzi -. Per un basilare principio di decenza spero che i responsabili siano puniti con una lunga sospensione dall'Aula. E senza stipendio», auspicava il leader di Iv.
L'ufficio di presidenza della Camera aveva convocato 12 deputato coinvolti, ma non si erano presentati i leghisti Iezzi e Furgiuiele, oltreché il pentastellato Donno che si è fatto medicare al pronto soccorso e ha presentato un certificato medico. In serata la decisione di Fontana: oltre ai 15 giorni per Iezzi, 7 sono stati inflitti a Federico Mollicone, Gerolamo Cangiano e Enzo Amich, tutti e tre di Fdi. Sette anche per il leghista Domenico Furgiuele e il Pd Nico Stumpo, 4 per il pentastellato Leonardo Donno, che aveva agitato il tricolore, originando la bagarre. Tre giorni per Vincenzo Amendola (Pd) e Stefano Candiani( Lega), 2 per Arturo Scotto e Claudio Stefanazzi, del Pd. Le sanzioni però non piacciono alle opposizioni. «Vergognoso» per il M5s mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori.