Il caso. Il maxi bando per le auto blu. Di Maio tenta la retromarcia
Imbarazzo nel M5s per i due bandi lanciati dal governo per l’acquisto di 8.250 auto blu. La notizia, svelata dal quotidiano Il Messaggero, suscita polemiche e sarcasmo tra le opposizioni. Alla fine, nel silenzio degli altri ministri, il vicepremier Luigi Di Maio annuncia che chiederà al premier Giuseppe Conte un decreto della Presidenza del Consiglio per tagliare le auto blu. Fonti M5s riferiscono che comunque l’appalto Consip potrebbe essere difficile da bloccare.
I due bandi, in dirittura d’arrivo perché indetti a fine 2018, prevedono l’uno la fornitura di 7.900 auto con cilindrata sotto i 1.600 cc, e il secondo di 380 vetture oltre questa cilindrata. Spesa: 168,5 milioni sulle casse dello Stato. Immediate le reazioni, tra l’indignato e l’irridente, delle opposizioni, sia Pd che Fi. Sono soprattutto i deputati dem vicini al’ex premier Matteo Renzi a ironizzare, dato che tra il 2014 e il 2018, con i governi Pd, le auto blu erano scese da 66mila a 29mila.
Critiche da Simona Malpezzi, Ernesto Magorno, Luciano Nobili: «Con Matteo Renzi - dice Nobili - le auto blu sono state tagliate. Che fanno i nemici della casta Di Maio e Salvini al governo? Ne comprano 8.280 nuove. L’Italia va in recessione, loro sfrecciano in auto blu. Eccolo, il cambiamento». «Si sono stancati di andare in autobus, Di Maio & Co. si facciano un esame di coscienza», dice Serse Soverini di Italia in Comune. Ettore Rosato (Pd) sottolinea che solo 1.500 delle auto ordinate andranno alle Forze dell’ordine. Stesso calcolo dei forzisti Francesco Giro di Fi e Anna Maria Bernini. Il Codacons, poi, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti. E a Di Maio, che ha dichiarato di non saper nulla, replica sarcastico Antono Martino di Fi: «Il Governo acquista circa 8mila Auto blu, spendendo ben 168 milioni di euro, e Di Maio non ne sa nulla. Il vicepremier sta al Governo a sua insaputa».