Operazione trasparenza dell’Inps per quanto riguarda gli importi dell’Assegno unico universale. L’Istituto di previdenza ha predisposto un nuovo pannello informativo semplificato a partire dal 10 giugno 2023, grazie al quale i genitori potranno verificare tutte le ipotesi di ricalcolo e conguaglio che sono state effettuate sugli importi del loro assegno.Ad essere interessati sono in particolare tutti coloro che l’istituto ha avvisato tramite un sms o una e-mail in merito alle complesse operazioni di ricalcolo effettuate lo scorso mese di maggio: ora nel nuovo pannello informativo si potranno trovare i dettagli relativi alle posizioni specifiche di ciascuno.Per accedere a questa nuova funzionalità è sufficiente collegarsi al portale dell'Inps – www.inps.it - utilizzando le proprie credenziali di autenticazione (Spid, Cie e Cns) o tramite l'intermediario di fiducia. Per chi avesse difficoltà di carattere tecnologico, gli operatori delle strutture territoriali Inps e del Contact Center sono a disposizione per fornire ai cittadini interessati assistenza e supporto e per rispondere a tutte le domande relative ai conguagli eseguiti.Il problema dei conguagli aveva comportato a maggio lo slittamento dei pagamenti per molti nuclei familiari, circa 900.000, il 16% dei beneficiari dell’Assegno, che si sono trovati attribuiti importi più alti o più bassi senza comprenderne la ragione. Nel dettaglio, 512mila famiglie hanno ricevuto una somma più alta, in media di 272 euro, per una spesa complessiva di 140 milioni di euro, mentre 378.000 nuclei si sono trovati un importo ridotto, con una riduzione media di 41 euro, per un totale di 15 milioni.L’Assegno unico universale, per chi presenta l’Isee, ha infatti un importo variabile di anno in anno, ma nei casi di dichiarazioni difformi rispetto a quanto risulta dalle banche dati Inps, o di nuove domande, oppure di modifiche dei dati dell’indicatore della situazione economica, è stato necessario procedere a ricalcoli a partire dal marzo 2022. Questo ha reso necessario procedere ai conguagli nel mese di maggio 2023. Un’operazione che ha riguardato anche i nuclei che avevano chiesto la maggiorazione per il secondo genitore lavoratore, ma che non ne avevano diritto in quanto in realtà risultavano famiglie “monogenitoriali”. Oppure chi aveva fatto domanda di assegno a partire dal 7° mese di gravidanza e ha aggiornato l’Isee entro i 120 giorni richiesti.Secondo la rete dei Caf, come ha riportato “Il Sole 24 Ore”, circa un Isee ogni dieci presenta omissioni o difformità. Con il nuovo pannello informativo Inps ora dovrebbe essere un po’ più facile capire la ragione degli importi spettanti di una misura che non sembra avere nella semplicità il suo punto di forza.