Welfare. Assegno unico, viceministro Castelli: pronti a cercare nuovi fondi
«Le risorse per partire il primo luglio sono assicurate. Poi ci sarà la prova dei mezzi, cui si potrà provvedere già in manovra. Idem se ci saranno intoppi o esigenze emergenti. Quindi in questo momento l’unica cosa da fare è correre. Tutte le forze del governo devono essere concentrate per accelerare. Non possiamo arrivare impreparati, sarebbe una brutta figura con il Paese». Laura Castelli, viceministro M5s al Tesoro, sgombera il terreno da possibili equivoci: «Il Mef è già impegnato a dare sostegno a tutti i dicasteri interessati dal provvedimento. Sono in corso simulazioni su importi e platee in modo che, subito dopo il "via libera" del Senato, si possa partire con i decreti attuativi».
Niente "scherzetti", viceministro?
Questa misura cambia la storia del welfare in Italia. Non esiste più la famiglia di serie A e quella di serie B, quella del dipendente e quella dell’autonomo. Parliamo di uno strumento orizzontale e che tratta tutti in modo uguale perché al centro c’è il figlio, il minore. È un cambio di paradigma culturale in cui tutti i partiti hanno investito. Non è nemmeno immaginabile che qualcosa possa andare storto. C’è molta attesa...
Le faccio l’elenco di quello che manca: il secondo voto del Senato, i decreti attuativi, gli importi, le modalità... Tutto da fare in una manciata di settimane mentre, è un fatto, mancano ancora provvedimenti attuativi di misure stanziate 1, 2, 3 anni fa...
La crisi di governo non l’abbiamo voluta noi. Ma nessuno cerca alibi, sia chiaro. Si sta lavorando comunque all’esecuzione della misura. C’è da muoversi, non c’è dubbio. Ma c’è grande consapevolezza. Anzi, le dirò di più, che dei segnali noi dobbiamo darli anche nella conversione del Dl Sostegni.
Cosa si può fare nel Sostegni?
Nei congedi e bonus baby sitting dobbiamo evitare di penalizzare lavoratori autonomi e partite Iva. Bisogna dare uguali garanzie a tutti i lavoratori, soprattutto in questa fase che accompagna il varo dell’assegno unico. Come Movimento ci batteremo perché anche agli autonomi sia erogato un contributo adeguato per far fronte l’impossibilità di lavorare e dedicarsi alla cura dei figli. Sarà un’iniziativa parlamentare.
In realtà anche nel Dl Sostegni, come d’altra parte nei precedenti dl Ristori, c’è qualcosa che non va: gli indennizzi non tengono mai conto dei figli...
Ne sono consapevole. Ne abbiamo già parlato con il Pd. Sono provvedimenti che nascono costantemente come corse contro il tempo e con gran parte dei soldi impegnati sugli ammortizzatori. Noi però per cambiare verso sulla famiglia dobbiamo usare bene il Recovery. Nel Pnrr vengono previste risorse per la realizzazione 78.000 posti aggiuntivi negli asili nido, risorse che si aggiungono a quelle stanziate con la legge di Bilancio. Deve passare il concetto che non ci deve essere un solo Comune senza un nido.
Dopo tante perplessità e resistenze, la nuova maggioranza extralarge come sta lavorando? Durerà?
In realtà lavoravamo insieme già da mesi, l’ultima manovra l’abbiamo fatta praticamente con tutte le forze politiche. Mi pare, sinceramente, che si proceda bene e con compattezza. La mia sensazione è che arriveremo con questo esecutivo sino alla fine della legislatura.
Il Movimento ne soffrirà?
Il Movimento deve continuare ad essere una forza innovatrice della politica guardando all’Italia del 2050. Dobbiamo proseguire e concludere il lavoro politico iniziato con il Conte 2.
Ovvero il posizionamento stabile nel centrosinistra con il Pd già dalle prossime amministrative?
Senza forzature, io dico che bisogna provare a stare insieme ovunque sia possibile nei territori. Ma sono loro a dover trovare convergenze sui temi, a livello nazionale le abbiamo trovate su molti aspetti. Credo sia possibile farlo anche a livello territoriale.