Forum delle Famiglie. «Sull'Assegno unico urge un intervento di correzione»
«Il fallimento delle richieste per l’assegno unico, certificato dall’Inps in questo primo semestre, è un dato che grida vendetta in un Paese in grave declino demografico», commenta Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
Secondo i dati dell’Inps, nei primi sei mesi del 2023 i pagamenti effettivi sono stati al di sotto degli stanziamenti di bilancio: un totale di 8,3 miliardi che, proiettato sull’anno, ammonterebbe a 16,6 miliardi, ben due miliardi in meno dello stanziamento complessivo di 18,6 miliardi.
«Il crollo demografico in Italia non si arresta perché non siamo in grado ancora di produrre una politica che faccia sentire le famiglie al centro di un progetto del Sistema Paese. Nei primi cinque mesi del 2023 sono nati appena 148.249 bambini contro i già esigui 150.315 dello stesso periodo del 2022.L’andamento dell’assegno unico è la prova evidente di come i piccoli passi compiuti siano largamente insufficienti – spiega Bordignon -. È da tempo che chiediamo, ancora invano, una semplificazione dei processi e un incremento della misura. Al contrario, i ritardi nei versamenti avvenuti nel mese di maggio, le incertezze relative ai nuclei ex percettori di Reddito di cittadinanza, i continui problemi per le famiglie affidatarie hanno aumentato la distanza. Uno strumento così importante come l’assegno unico rischia di restare inutilizzato per la sua farraginosità e l’esiguità delle risorse riconosciuta alla maggior parte delle famiglie. Dopo i 600 milioni dello scorso anno – rincara Bordignon-, non distribuire questi miliardi significherebbe certificare il fallimento di una misura che prometteva di essere il punto di svolta in termini di capacità di azione delle famiglie».
«Infine, è evidente che l’assegno unico non basti. Urge una buona politica familiare: semplice, cioè senza complessi passaggi burocratici, generosa, ovvero con oggettivi e consistenti vantaggi, e universale, rivolta a tutte le famiglie, a prescindere dalla loro condizione economica. Servizi per le famiglie con compiti di cura, investimento sui giovani perché anticipino i loro progetti di vita e di autonomia, capacitazione delle donne perché possano lavorare e al contempo vivere il loro desiderio di generatività, sono gli asset principali su cui investire. Amministrazioni locali, imprese e terzo settore i partner irrinunciabili».