Il provvedimento. L'assegno unico per i figli dal 1° luglio: cos'è e chi ne ha diritto
"L'assegno unico partirà l'1 luglio e sarà di 250 euro al mese con maggiorazione per i disabili"; lo ha confermato il premier Mario Draghi, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa.
Cos'è l'assegno unico e universale?
L’assegno unico e universale è il nuovo benefit per i figli che entrerà in vigore dal primo luglio. Sarà riconosciuto a entrambi i genitori (metà ciascuno) per tutti i figli a carico dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni di età. L'assegno spetta fino a 21 anni, ma con importo ridotto, se i figli studiano o sono impegnati in programmi di formazione, oppure svolgono il Servizio civile universale.
L’importo esatto e la sua modulazione in base ai redditi, così come le maggiorazioni, sono ancora da definire nei dettagli. La cifra massima, in ogni caso, non potrà essere inferiore a 250 euro al mese, come ha confermato Mario Draghi.
Perché unico?
L’assegno si chiama “unico” perché riunirà tutti i vari contributi riconosciuti già oggi alle famiglie con figli: dagli assegni familiari per i lavoratori dipendenti alle detrazioni per i figli a carico fino al bonus bebè e alle maggiorazioni per famiglie numerose.
Perché universale?
Ed è “universale” perché avrà una base fissa per tutti a prescindere dal reddito e un importo variabile aggiuntivo legato alle dichiarazioni Isee.
Chi ne ha diritto?
Una novità importante riguarda il fatto che l’assegno sarà corrisposto a tutti coloro che hanno figli, compresi lavoratori autonomi e incapienti, mentre oggi gli assegni familiari spettano solo a lavoratori dipendenti e pensionati, e le detrazioni per i figli a carico di fatto escludono gli incapienti. Il disegno di legge delega (A.S 1892) ha previsto alcuni principi. Per ottenerlo si dovrà avere la cittadinanza italiana o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno europeo, risiedere e pagare le tasse in Italia.
Le maggiorazioni
Il contributo di base prevederà una serie di maggiorazioni: per i figli successivi al secondo, per le madri con meno di 21 anni, per i figli disabili (aumento tra il 30% e il 50%).
L'iter in Parlamento
Attualmente la legge delega deve essere approvata dal Senato. Una volta ottenuto il via libera andranno predisposti i decreti delegati da sottoporre alle commissioni prima del via libera definitivo.
Le coperture
La legge di Bilancio per il 2021 ha stanziato 6 miliardi aggiuntivi rispetto ai circa 15 miliardi oggi destinati all’insieme delle agevolazioni per i genitori.
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