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Figli. Assegno unico, binario doppio. Bonetti: a luglio via al percorso

Alessia Guerrieri giovedì 29 aprile 2021

La ministra della Famiglia in tv: «Intervento a regime dal 1° gennaio 2022». I tecnici al lavoro per una misura che, nei primi 6 mesi, si integri con le detrazioni per «evitare disagi». Il Forum: impegno serio a partire subito

La questione sta tutta nella parola «a regime». Perché sì, lo strumento dell’assegno unico e universale partirà nel suo iter come annunciato dal premier Draghi il primo luglio, ma andrà a regime dal 1° gennaio 2022. Tutto questo per consentire di "allineare" il nuovo meccanismo che racchiude tutti i sostegni legati alla genitorialità con il sistema fiscale vigente. La ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, ieri ha dato maggiori dettagli su ciò che accadrà da luglio, quando «comincerà il percorso dell’assegno unico» che andrà però a regime dal 1° gennaio prossimo, col nuovo anno fiscale. Quello che accadrà nei primi sei mesi, perciò, non sarà la forma completa e definitiva della misura di welfare parentale, ma un meccanismo che in queste settimane stanno mettendo a punto i tecnici del Mef per consentire all’assegno unico di "integrarsi" con le forme di sostegno correnti. Senza brutte sorprese per i contribuenti a fine anno, in sede di conguaglio.

«Non vogliamo che accada che le famiglie italiane possano avere dei disagi», spiega la responsabile delle politiche familiari del governo. E visto che i dipendenti stanno già percependo le loro detrazioni in busta paga, «siccome ci sono stati degli anticipi, questi primi sei mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare». Insomma in queste settimane si sta costruendo «la misura completa per renderla a regime, comprensiva delle detrazioni fiscali, a partire da gennaio».
Una notizia percepita in realtà come un possibile rinvio per l’assegno unico dal mondo politico e dal Forum delle Associazioni familiari, che ne chiedono appunto l’avvio nei tempi annunciati. Ed è proprio il presidente del Forum, Gigi De Palo, a sollecitare il governo «a un impegno serio affinché venga confermata la data del 1° luglio come termine iniziale». Oltre ad auspicare che nella misura «vengano messe tutte le risorse necessarie per fare in modo che sia veramente una riforma epocale». Non può infatti esserci neppure una vaga ipotesi, aggiunge, «secondo cui le famiglie non solo andrebbero a non prendere di più, ma in alcuni casi anche a perderci».

Un rischio prospettato anche dalla presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che confida «nel massimo sforzo del governo affinché questa misura possa entrare a regime quanto prima». Un appello al massimo impegno arriva anche dal Pd, con i deputati Stefano Lepri e Graziano Delrio che invitano il governo a «rispettare la nuova scadenza e far comunque partire la prima fase già a luglio, destinando le risorse aggiuntive già stanziate a favore di chi oggi è meno aiutato dallo Stato nel mantenimento dei figli: disoccupati, incapienti, autonomi e professionisti».

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