Gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con i colleghi della polizia locale, hanno arrestato in Olanda Giuseppe Nirta, 35 anni, coinvolto nell'operazione "Trina", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, latitante da 13 anni. L'uono era stato condannato a 15 anni di carcere per traffico di sostanze stupefacenti, ma è anche sospettato di essere uno dei protagonisti della strage di Duisburg, la cittadina tedesca dove nel Ferragosto 2007 vennero uccise sei persone. Giuseppe Nirta è cognato di Giovanni Strangio, l'unico finora imputato di quella strage, ed è considerato elemento del clan della 'ndrangheta Nirta-Strangio.All'arresto di Giuseppe Nirta, avvenuto ieri nel centro di Amsterdam, la polizia è giunta dopo un servizio di pedinamento iniziato da Locri lo scorso 15 novembre. Alla cattura di "Charlie" hanno preso parte poliziotti della sezione criminalità organizzata della Questura di Reggio Calabria, uomini dello Sco, della polizia tedesca (la sezione omicidi di Duisburg) e di quella olandese. A portare la polizia nella tana di Giuseppe Nirta è stata la moglie di questi, Aurelia Strangio,partita in treno da Locri in compagnia delle sorelle Angela e Teresa. Le tre Strangio, sorelle di Giovanni Strangio, ritenuto uno dei killer di Duisburg, sono state pedinate fin dalla loro partenza da San Luca. A Roma, la moglie di Giuseppe Nirta e le due congiunte hanno preso in affitto un'autovettura ed attraverso la Svizzera, la Francia ed il Belgio sono giunte alla frontiera olandese dove hanno cambiato auto. In Olanda hanno preso in affitto un appartamento, ma in un punto distante rispetto a dove trascorreva la sua latitanza Giuseppe Nirta. Anche qui la polizia italiana, ben coadiuvata da quella olandese e tedesca, ha tenuto sotto controllo le tre donne ed i loro spostamenti. Le congiunte del latitante si incontravano nelle stazioni della metropolitana con un uomo, poi identificato per Giorgio Francesco Madeo, 25 anni, originario di Corigliano Calabro (Cosenza) e residente a Duisburg in Germania. Al cosentino venivano consegnate delle buste a sua volta recapitate a Giuseppe Nirta. Quest'ultimo per fars iriconoscere dai complici, indossava sempre un cappellino colore giallo. È stato in uno di questi scambi che la polizia lo ha bloccato, mentre scendevano da un mezzo pubblico il latitante ed il suo favoreggiatore e vano è stato il loro tentativo di fuggire. Nirta è stato rinchiuso in un penitenziario di Amsterdam in attesa di essere estradato in Italia. La posizione di Madeo è al vaglio degli inquirenti anche per stabilire eventuali connessioni con la strage di Duisburg. Le sorelle Strangio sono state trattenute dalla polizia olandese in ordine ad eventuali responsabilità penali per aver favorito la latitanza del loro familiare.
Maroni si congratula con capo polizia. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha telefonato al Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, per, riferisce il Viminale in una nota, «congratularsi dell'importante operazione che ha consentito l'arresto di Giuseppe Nirta, inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi e ricercato da oltre nove anni». Soddisfazione anche del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero: «Un altro duro colpo alla 'ndrangheta calabrese che può aiutare a imboccare definitivamente la via della legalità in un'area sfortunata e violentata dai clan come quella della Locride e della Calabria intera», ha detto complimentandosi con le forze dell'ordine e la magistratura per la cattura del boss. «Solo continuando in un'azione così incisiva nel contrasto alla criminalità - ha detto ancora Loiero - e col supporto forte delle istituzioni, la Calabria potrà uscire da una condizione di emarginazione socio-economica in cui i clan mafiosi l'hanno finora costretta».