In Sardegna. Arrestato Graziano Mesina, era latitante dal luglio 2020
Il detenuto Graziano Mesina, fotografato mentre esce dal carcere di Voghera dopo aver ottenuto la grazia dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
I Carabinieri del Ros - in collaborazione con quelli del Gis, del Comando provinciale di Nuoro e dello Squadrone eliportato carabinieri cacciatori Sardegna - hanno rintracciato e arrestato nella notte tra venerdì e sabato Graziano Mesina, latitante da luglio 2020 dopo una condanna a 24 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, che gli era stata notificata dalla Procura generale della Corte d'appello di Cagliari.
Durante la conferenza stampa di oggi il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei Carabinieri, ha spiegato i dettagli dell'operazione. Il blitz è scattato intorno alle 2.30 a Desulo, un paese del Nuorese. Ad arrestare il bandito ricercato dal 3 luglio del 2020 sono stati i Carabinieri del Ros, in collaborazione con quelli del Gis, del Comando provinciale di Nuoro e dello Squadrone eliportato carabinieri cacciatori Sardegna.
A tradirlo un brevissima uscita di pochi giorni fa nei pressi della abitazione in cui si nascondeva. Da lì l'area è stata sottoposta a controllo per studiare e realizzare un arresto definito dal generale Angelosanto «da manuale», un intervento pulito, nel corso del quale «Mesina non ha avuto il tempo per pensare». «Dai cittadini, in questi mesi, non c’è stata alcuna segnalazione neanche confidenziale», hanno tenuto a sottolineare i carabinieri.
Il bandito non ha opposto resistenza e si è fatto ammanettare. Era solo nell’appartamento, non era armato, ben vestito ed è stato trovato in possesso di 6mila euro. Per i militari un dettaglio «significativo perché era stata sospesa l’erogazione della pensione minima di 500 euro mensili [...] e da esperto latitante sapeva bene come muoversi e non farsi facilmente catturare».
L'ex primula rossa del banditismo sardo dalla caserma di Nuoro è stato trasferito nel carcere nuorese di Badu 'e Carros, aveva già trascorso 40 anni in carcere prima di ottenere la grazia, nel 2004, revocata dopo la nuova condanna definitiva. Da latitante ha compito 79 anni il 4 aprile scorso, e da latitante ha subìto la perdita di due sorelle, Antonia e Rosa, e di un nipote, Giancarlo Pisanu, per il Covid. In questi mesi, i carabinieri non hanno mai smesso di cercarlo, sia a Orgosolo, che nel Nuorese e all'estero. L'ex latitante è difeso dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier.
Nell'intervento anche l’arresto dei coniugi per favoreggiamento, non sono parenti di Mesina, per i quali in giornata si terrà al tribunale di Oristano l’udienza di convalida. La coppia, sui 50 anni, si occupava di tutto: dalle prime necessità per l’assistenza a Mesina a tutto il resto.