Un nuovo centro di accoglienza per i più poveri a Milano. La Chiesa di Via Pace 9, all'interno
del
Policlinico di Milano, apre oggi le porte all'accoglienza di
20 persone senza fissa dimora, con possibilità di arrivare a 40,
per l'intero periodo del Piano Freddo e, possibilmente, anche
oltre. Questo grazie all'iniziativa della
Fondazione Cà Granda
Policlinico di Milano, partita lo scorso inverno con l'allestimento
di tende provvisorie all'interno degli spazi della Chiesa, che
quest'anno si completa grazie al supporto di
Fondazione Progetto
Arca e alla sua esperienza nella gestione di servizi dedicati a
persone emarginate.
All'interno della Chiesa, Progetto Arca garantisce
quotidianamente a ogni ospite due pasti (colazione e cena), una
fornitura completa di indumenti e biancheria, e kit per l'igiene
personale. Le 20 persone accolte vengono individuate fra coloro
che trascorrono la notte nell'area del Policlinico in condizioni
di estremo disagio sociale e che vivono da anni
nell'emarginazione, con l'obiettivo di farle entrare nel circuito
dell'accoglienza e dell'integrazione per avviarle poi a percorsi
concreti di integrazione lavorativa e abitativa.Come già fatto
lo scorso anno con 100 senzatetto, risultato che Progetto Arca
vorrebbe ripetere anche quest'anno.
Per gli ospiti della
Chiesa-Centro, le porte si aprono la sera alle 17, mentre il
giorno dopo l'uscita è fissata entro le 9. In caso di condizioni
precarie di salute, sarà invece garantita all'ospite
un'accoglienza garantita 24 ore al giorno in un'altra struttura attrezzata di Progetto
Arca. I 20 posti letto della Chiesa si aggiungono ai 325 che
Progetto Arca offre quotidianamente a Milano.
"
Il numero dei senza fissa dimora a Milano è in aumento, ci sono
sempre più italiani, anche famiglie con bambini, e meno
stranieri. L'obiettivo della Chiesa-Centro è quello di essere un
hub per poi dirottare i senza fissa dimora verso altri servizi
che consentano
percorsi di integrazione abitativa e soprattutto
lavorativa. Con l'aumento degli emarginati, l'assistenzialismo
fine a se stesso infatti non è più sostenibile dal punto di vista
economico.Bisogna fare in modo che chi è in difficoltà inizi un
percorso di integrazione, che prenda in mano i propri diritti,
grazie anche all'aiuto dei nostri avvocati di strada, delle
istituzioni come il
Comune e Aler, che hanno messo a disposizione
95 appartamenti", ha dichiarato
Alberto Sinigallia, presidente di
Fondazione Progetto Arca.
"Questa iniziativa ci permette di potenziare quella che è la
vera missione del nostro ospedale, ovvero assistere le persone
fragili e che hanno bisogno di aiuto. Poter contribuire a questo
progetto ci dà anche la possibilità di dare continuità al
Progetto Homeless, con il quale abbiamo voluto contribuire a dare
un luogo più accogliente e decoroso dove passare la notte ai
senza fissa dimora", ha dichiarato
Luigi Macchi, direttore
generale della Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano.