La protesta. Barricato all'Aquila: aiutate i commercianti
Era in corso un incontro nella sede della Banca d'Italia a L'aquila. All'ordine del giorno le nuove regole bancarie in arrivo da febbraio. All'improvviso il direttore della Confcommercio locale, Celso Cioni, si è alzato e si è barricato in bagno con della benzina e un accedino. Poi ha cominciato a urlare che non sarebbe uscito vivo se non avesse ricevuto rassicurazioni sull'impegno di varare misure a favore del piccolo commercio. A nulla sono valsi i tentativi di dialogo di vigili del fuoco, polizia e partecipanti compresi. La situazione si è sbloccata verso le 14 quando Cioni ha accettato di uscire dal bagno per incontrare il prefetto della città abruzzese, Francesco Alecci. Poi se n'è andato da una porta secondaria senza parlare con nessuno.«Mi sono barricato per lanciare il grido di dolore dei piccoli commercianti di questa martoriata città che, costretti dal terremoto a lasciare i propri negozi senza ottenere alcunsostegno e facendo debiti, si sono ricollocati alla meglio esono disperati, con le banche che li tengono quotidianamentesotto pressione», ha fatto sapere Cioni una volta chiuso nel bagno di Bankitalia.
«Molti - prosegue il messaggio di Cioni - sono esasperati e ricorrono a medici e psicologi o a psicofarmaci per sostenere questo stato di cose di cui non hanno colpe. Come sapete ci sono casi di suicidi. Per questo intendo iniziare uno sciopero della fame e della sete e chiedo che il governo riveda le condizioni del sistema bancario, almeno qui, in questa zona devastata dal terremoto. Nei paesi e nella città che è ancora militarizzata. Domando » tutti se sia giusto che qui si possano applicare le stesse regole applicate nei luoghi dove non è successo nulla».