Lavoro. Approvato al Senato il decreto dignità
Con il voto positivo di 155 senatori, il No di 125 colleghi e un solo astenuto, il decreto Dignità diventa legge.
Ecco le novità introdotte dal testo di legge che era già stato approvato alla Camera giovedì 2 agosto.
CONTRATTI A TERMINE
La durata massima di questi contratti è stata ridotta a 24 mesi da 36 con penali contributive per le aziende dello 0,5 per cento per ogni rinnovo. Il contratto può essere prorogato liberamente nei primi 12 mesi e nei successivi 12 solo a fronte di esigenze temporanee e limitate (le cosiddette "causali"). Il nuovo regime si applica ai contratti stipulati dopo il 14 luglio e ai rinnovi successivi al 31 ottobre 2018. I contratti a tempo determinato senza causali che superano i 12 mesi verranno trasformati "automaticamente" in tempo indeterminato. Passa al 30% la quota di contratti a tempo indeterminato da non superare con accordi a tempo determinato e di somministrazione. Finora il tetto era del 20% per quelli a tempo e un altro 20% per quelli di somministrazione. In caso di somministrazione fraudolenta è prevista una sanzione di «20 euro per ciascuno lavoratore coinvolto e ciascun giorno» lavorato in condizioni di irregolarità. Sui contratti a termine in essere è previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre prossimo, data entro la quale le nuove norme non saranno applicabili.
INCENTIVI AL LAVORO STABILI
Per «promuovere l’occupazione giovanile stabile», per il 2019 e il 2020, chi assume lavoratori al di sotto dei 35 anni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti potrà usufruire «per un periodo massimo di 36 mesi l’esonero del versamento del 50% dei complessi di contributi previdenziali con l’esclusione dei premi dovuti all’Inail nel limite massimo di importo pari a 3mila euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile».
VOUCHER
Tornano i buoni lavoro, ma potranno essere utilizzati dalle aziende agricole, dagli alberghi e dalle strutture ricettive che operano nel settore del turismo che «hanno alle dipendenze fino a otto lavoratori». La «data di inizio e monte orario» deve essere compreso in «un arco temporale non superiore a 10 giorni». La misura prevede che «il pagamento del compenso al prestatore può essere effettuato decorsi 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa è inserita nella procedura informatica per il tramite di qualsiasi sportello postale».
DELOCALIZZAZIONI
L’impresa che riceve aiuti di Stato per finanziare gli investimenti produttivi non può spostare per almeno cinque anni la sua attività o una sua parte (quella "finanziata") dall’Italia. In caso decidesse di farlo, o in Europa o extra Ue, dovrà restituire i soldi ricevuti con gli interessi maggiorati del 5%. Se decidesse di andare fuori dalla Ue, la sanzione può raddoppiare o quadruplicare il valore dell’incentivo ricevuto. Al di là delle delocalizzazioni, vengono punite le imprese che ricevono aiuti dal pubblico in funzione di una valutazione del loro impatto occupazionale, e poi tagliano la forza lavoro in misura superiore al 10%. Le somme derivanti da sanzioni applicate alle aziende che delocalizzano prima di cinque anni dopo aver ricevuto contributi pubblici, sono riassegnate a un fondo finalizzato al finanziamento di contratti di sviluppo ai fini della riconversione del sito produttivo.
SCUOLA
Arriva la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 e un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002. Verranno prorogati tutti i contratti fino al 2019 trasformando quelli a tempo indeterminato in contratti a termine fino al 30 giugno 2019 e prorogando chi aveva già il contratto a tempo determinato. Si procederà poi all’immissione in ruolo: per il 50% dei posti vacanti attingendo alle graduatorie e per il restante 50% tramite concorso, attingendo prima alle graduatorie dei concorsi banditi nel 2016 e poi procedendo con concorso straordinario che verrà bandito nel 2018-2019. Il concorso è riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in Scienze della formazione primaria.
AZZARDO
Sarà obbligatorio usare la tessera sanitaria per poter accedere alle slot e agli apparecchi in modo da impedire l’accesso dei minori. Dal primo gennaio 2020 gli apparecchi privi di meccanismi idonei a impedire l’accesso ai minori dovranno essere rimossi e la violazione sarà punita con sanzioni pari a 10mila euro per ciascun apparecchio. Passano dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione le sanzioni per chi non rispetta le norme sul divieto totale di pubblicità dell’azzardo, pezzo forte del decreto. Arriva il logo di Stato "no slot" per i bar, gli esercizi pubblici e i circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare apparecchi da gioco. Aumentano le tasse su slot e videolottery (vlt). Il Prelievo erariale unico (Preu) sale di 0,25 punti percentuali dal primo settembre 2018 al 19,25% sulla raccolta delle slot e al 6,25% sulle vlt. Anche sui gratta e vinci, come sui pacchetti di sigarette, comparirà la scritta "nuoce alla salute".