ECONOMIA. Antitrust: ok a modifiche Costituzione per libertà d'impresa
URGENTE INIEZIONE CONCORRENZA, SUBITO LEGGE - L'Antitrust reclama ''l'iniezione di dosi massicce di concorrenza'' come antidoto alla crisi perche' il Paese non puo' piu' ''pagare il prezzo di politiche anticompetitive''. Per questo e' urgente l'approvazione ''in tempi certi, come accade per la manovra di bilancio e finanziaria'' della legge annuale sulla concorrenza passando dalle parole ''a fatti concreti'', ha affermato il Garante indicando come ''prioritari'' interventi nei settori della poste, dei trasporti, dell'energia e della finanza. ''Il termine di legge previsto per l'approvazione del progetto in Consiglio dei ministri - ha osservato - e' scaduto, ma il disegno governativo non e' stato ancora presentato''.Catricala' ha quindi evidenziato il conto dei ritardi italiani. Nel nostro Paese ''i costi degli input produttivi sono piu' alti della media europea: 28% in piu' per l'energia elettrica, 6% in piu' per i fidi, 100% per la responsabilita' civile automobilistica''. L'adeguamento dei costi a quelli dei nostri vicini ''dara' respiro alla grande industria e ai distretti; consentira' prezzi piu' bassi; rendera' probabile l'aumento dei consumi delle famiglie''. Ma perche' cio' accada ''e' necessario iniettare nel sistema dosi massicce di concorrenza'', ha ribadito passando in rassegna lo stato della concorrenza nei singoli mercati.
ENERGIA: necessario il potenziamento delle interconnessioni di rete. ''Nonostante sia avanzato il grado di liberalizzazione dei mercati elettrici, - ha detto Catricala' - vi sono zone del Paese (come la Sicilia, ndr) sostanzialmente isolate nelle quali si formano artificiose posizioni dominanti''. Nel gas ''occorre aumentare la capacita' di stoccaggio'' e favorire l'attivazione di nuovi rigassificatori ''affinche' la materia prima abbia accesso alla rete nazionale senza l'intermediazione dell'incumbent''. Lo schema di decreto sugli stoccaggi ''si muove verso questo obiettivo, a condizione che si adottino cautele per limitare l'azione dell'impresa dominante nella gestione delle nuove quantita'''. TLC: va recuperato il ritardo nello sviluppo della rete di nuova generazione per la banda larga. L'Autorita' ''non e' pregiudizialmente contraria a ipotesi di cooperazione tra imprese rivali, purche' siano garantite l'assenza di pratiche nocive per la concorrenza e la neutralita' nella gestione della rete. Le regole di governance dovranno a tal fine essere valutate dall'Antitrust''. SERVIZI PUBBLICI LOCALI: secondo Catricala', ''rimangono saldamente in mano alle imprese ex municipalizzate e i meccanismi della competizione per il mercato stentano ad affermarsi''. La recente riforma ''ha due punti di forza: impone l'obbligo generalizzato della gara e definisce direttamente a livello legislativo una precisa cronologia. Il punto di debolezza si nasconde pero' dietro l'angolo ed e' la facilita' con cui possono insinuarsi proroghe''. CREDITO: di fronte alla crisi ''le banche italiane si sono dimostrate piu' solide di quelle di altri Paesi. Tuttavia, all'indubbia qualita' si associa una perdurante debolezza degli stimoli competitivi''. In particolare, ''l'intensita' degli intrecci azionari e personali tra imprese concorrenti frena le spinte concorrenziali''. RC AUTO: ''nonostante le recenti riforme, i premi continuano a salire secondo dinamiche non chiare''. Per questo l'Autorita' ha da poco aperto un'indagine conoscitiva. TRASPORTO FERROVIARIO: il settore ''e' chiuso agli stimoli competitivi''. E' necessario ''istituire un sistema di regolazione tecnicamente adeguato e indipendente, senza il quale i vantaggi della liberalizzazione stenteranno ad affermarsi''. AUTOSTRADE E AEROPORTI: ''concessioni a scadenza lontana, associate alla debolezza strutturale della vigilanza, pregiudicano la concorrenza''. Sorte analoga stanno subendo le gestioni aeroportuali, anch'esse monopoli naturali. Secondo il Garante, ''sarebbe stata buona regola individuare il soggetto gestore attraverso procedure selettive per periodi adeguati al livello degli investimenti, non piu' lunghi''. POSTE: il diritto comunitario, ha ricordato Catricala', impone, a partire da fine 2010, l'eliminazione della riserva come strumento di finanziamento del servizio universale. ''Occorre pertanto definire la cornice normativa all'interno della quale potrebbero svilupparsi innovative esperienze imprenditoriali''. SERVIZI PRIVATI: Il decreto attuativo della direttiva comunitaria sui servizi nel mercato interno ''rappresenta un miglioramento dello status quo ma appare nel complesso timido, espressione in fondo di una cultura burocratica sospettosa nei confronti dell'iniziativa economica privata. Le prestazioni professionali rappresentano una parte importante dei servizi forniti a consumatori e imprese e, in termini di costi, una voce particolarmente incisiva, da non aggravare con riforme anacronistiche''.
INCROCI AZIONARI-PERSONALI STOP CONCORRENZA BANCHE - ''L'intensita' degli intrecci azionari e personali tra imprese concorrenti costituisce una peculiarita' nazionale che frena le spinte concorrenziali, riduce la contendibilita' del controllo e attenua il rapporto tra capitale di rischio investito e responsabilita''' nel settore bancario. E' la denuncia del presidente dell'Antitrust, secondo il quale ''nel settore finanziario sono ancora troppo frequenti le ipotesi di controllo di fatto, dissimulato da partecipazioni di minoranza. E cio' - ha affermato nella relazione annuale al Parlamento - consente gestioni imprenditoriali per le quali risulta indebolita la disciplina del mercato'. ''La domanda, d'altro lato, e' caratterizzata da scarsa mobilita' della clientela e da intollerabili squilibri, accentuati dall'asimmetria informativa, nei rapporti contrattuali con i consumatori e con le piccole imprese'', ha proseguito Catricala' sottolineando che ''i nostri ripetuti appelli a una legislazione di principi sulla governance bancaria sono rimasti inascoltati''.
DA INIZIO 2009 EROGATE SANZIONI PER 90 MILIONI - Dall'inizio del 2009 al primo trimestre 2010 l'Antitrust ha erogato sanzioni per complessivi 90 milioni di euro: 50 milioni in materia di tutela della concorrenza e 40 milioni per la protezione dei consumatori. In materia di concorrenza, ''dall'inizio del 2009 - ha evidenziato il presidente Antonio Catricala' - l'Autorita' ha concluso 12 procedimenti istruttori per intese illecite. In 6 casi ha accertato l'esistenza di infrazioni, irrogando sanzioni per quasi 50 milioni di euro; in altri 5 ha accettato gli impegni presentati dalle parti; in un caso, infine, l'istruttoria ha dato esito favorevole alle imprese inquisite''. I procedimenti di tutela dei consumatori conclusi nel periodo di riferimento sono stati invece 355, ''di cui 315 con accertamento di violazioni. - ha precisato Catricala' - Le sanzioni sono superiori a 40 milioni di euro. Si sono conclusi a seguito di moral suasion altri 92 procedimenti''.
AD AUTORITA' TUTELA PMI CONTRO PA E GRANDI AZIENDE - Ampliare il raggio di intervento dell'Antitrust in favore delle piccole e medie imprese, ''esposte alle stesse scorrettezze che colpiscono i consumatori''. E' la richiesta avanzata dal Garante per la concorrenza, Antonio Catricala', nella relazione annuale in cui si sottolinea che le pmi sono spesso ''costrette a tollerare prassi illecite di grandi aziende e di pubbliche amministrazioni, come la mora nei pagamenti''. Secondo Catricala', infatti, ''i tempi della giustizia civile non consentono una tutela immediata contro i ritardi. Il problema non e' di stabilire scadenze certe, gia' previste dall'ordinamento, ma di farle rispettare con efficacia. L'Autorita' e' in grado di dare tutela tempestiva a questo settore caratterizzante la nostra economia''. La sede opportuna per legittimarla, ha proseguito, potrebbe essere ''lo statuto delle imprese, gia' in discussione in Parlamento e al quale il Governo ha promesso un forte sostegno, anche in considerazione della rilevanza del fenomeno qui denunciato''.
SANITA' NON SIA ALBERO CUCCAGNA FORNITORI PRIVATI - ''La sanita' non puo' essere considerata l'albero della cuccagna'' da parte delle imprese private fornitrici di beni e servizi, spesso erogati ''in contesti collusivi, causa di oneri impropri a carico della collettivita''', ha sottolineato Catricala', nella relazione annuale al Parlamento secondo il quale ''e' opportuna la generalizzazione degli acquisti centralizzati per uniformare e razionalizzare la spesa in prodotti sanitari''. ''D'altra parte - ha aggiunto - i ritardi delle amministrazioni nei pagamenti minacciano il buon funzionamento delle societa' fornitrici e rischiano di riflettersi in negativo sulla tutela della salute''.