Milano. Antinori e gli ovuli rubati, il gip: l'infermiera inventò tutto
L'infermiera spagnola che ha accusato il ginecologo Severino Antinori di averle prelevato 6 ovuli senza il suo consenso agli inquirenti ha fatto "una ricostruzione confusa, contraddittoria, totalmente non fededegna". Lo mette nero su bianco il gip milanese Luigi Gargiulo nel provvedimento di 26 pagine con cui dispone l'imputazione coatta per la 24enne per calunnia nei confronti del ginecologo. "È doveroso premettere e sottolineare che, a fondamento della volontà e detta condotta" della ragazza, "sta un chiaro è lampante movente economico". In aula, infatti, la donna aveva detto di aver contattato il dottore perché non aveva un lavoro. "Il desiderio di denaro - si legge ancora - viene evidenziato anche dal fatto che l'indagata, che volontariamente ha intrapreso il percorso di stimolazione ovarica per la cessione degli ovuli, a un certo punto manifesta la volontà di ottenere ulteriore del denaro rispetto a quanto evidentemente concordato". Non solo. Nel provvedimento il gip si sofferma sulle "tante dichiarazioni false rese" dall'infermiera che ha dato una "ricostruzione fantasiosa" del prelievo di ovuli già all'operatore del 112 che ha ricevuto la sua telefonata quando ancora era ricoverata dopo l'intervento alla clinica Matris di Milano. Elemento che "consente di ritenere - prosegue il gip - ragionevolmente che il racconto sia stato immaginato dall'indagata già nei giorni precedenti". Non veritiera per il gip sarebbe anche l'accusa della donna, che ha fatto mettere a verbale che Antinori le aveva rubato il cellulare. "In definitiva - scrive il gip - l'indagata non sa neppure che tipo di telefono le sia stato sottratto". La donna "ha, in estrema sintesi, determinato l'apertura di un procedimento penale a carico" del ginecologo "presentando accuse che sono palesemente false e rese nella consapevolezza dell'altrui innocenza".