Si ultimano i dettagli della Perdonanza aquilana che nella sua edizione 2009 darà il via al Giubileo Celestiniano, uno speciale anno di grazia indetto dalla Cei in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Pietro Celestino. Il corteo della Bolla, in forma ridotta nella parte della zona rossa, avrà in testa la teca di Celestino V scortata dai Vigili del Fuoco e dalla Guardia di Finanza che tanto hanno operato nel soccorso ai terremotati. Domenica, poi, verranno scelti la Dama della Bolla e il Giovin Signore, le due figure centrali della rievocazione storica che precede l’apertura della Porta Santa e lunedì l’arcidiocesi presenterà i dettagli dell’indulgenza plenaria concessa dal Papa, chiesta dai vescovi di Abruzzo e Mo-lise, per l’intero anno celestiniano. Saranno non più di venti i figuranti che apriranno il corteo che accompagna ufficialmente la Bolla con cui Papa Celestino nel 1294 concesse la remissione dei peccati a quanti, sinceramente pentiti, avessero attraversato la Porta Santa della Basilica di Collemaggio dai vespri del 28 fino a quelli del 29 agosto. L’inizio della rievocazione infatti è in piena zona rossa, a Palazzo Margherita sede del Comune fino al 6 aprile, dove era custodito il prezioso documento dell’indulgenza di Papa Celestino. Per il resto (quasi cinquecento persone negli anni precedenti), il percorso inizierà da piazza Duomo, l’unico tratto del centro storico da qualche settimana riaperto al pubblico. Ma i maxischermi permetteranno comunque di seguire la caratteristica processione. «Motivi di sicurezza – ha spiegato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel corso della presentazione del programma civile –. Quest’anno le celebrazioni celestiniane però saranno ancora più importanti, per il grande recupero di spiritualità e speranza». Una festa ridotta, ma non lontana dalla tradizione. I costumi storici, infatti, sono in parte stati recuperati dai Quarti, i tradizionali quartieri dell’Aquila, e gli altri sono stati offerti da associazioni nazionali. Non mancheranno sicuramente la Dama della Bolla, che su un cuscino di velluto porta il prezioso scritto di Celestino V, e il Giovin Signore, che invece in mano ha il ramoscello di ulivo con cui il cardinale (quest’anno il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone) batte per tre volte sulla Porta Santa prima dell’apertura ufficiale. I due ragazzi, scelti tra gli universitari dell’Aquila tra i diciotto e i venticinque anni, saranno selezionati domenica nel capoluogo abruzzese. Lunedì invece sarà la volta dell’arcidiocesi, che contestualmente all’inaugurazione della nuova Curia dell’Aquila a Pile, darà i dettagli dell’indulgenza plenaria concessa dalla Penitenziaria Apostolica a nome del Papa, per gli ottocento anni dalla nascita di San Pietro da Morrone. Quest’anno, quindi, tutti coloro che pregheranno davanti le reliquie di Celestino V acquisteranno l’indulgenza speciale concessa da Bendetto XVI. «Sarà un anno di grazia – ha detto don Daniele Pinton, vicario episcopale per il culto – in quanto è stato lo stesso Papa a spingere la nostra diocesi a celebrare la Perdonanza nonostante il terremoto». Questa ricorrenza, ha poi aggiunto il sacerdote, acquista un significato diverso per noi «perché è anche l’occasione per tentare di rimarginare le ferite che il terremoto ha aperto nei nostri cuori. Siamo terremotati e non dimenticheremo, ma Celestino V ci aiuterà a passare dalla sofferenza alla ricostruzione dei nostri cuori».