Puglia. Anna, vaccino a 104 anni dopo guerre e terremoti
Anna De Palma di Corato
Occhi vispi, sguardo attento e un pizzico di coraggio. Anna De Palma, che compirà 105 anni il prossimo 18 luglio, non ha battuto ciglio durante la vaccinazione. Il suo carattere deciso, che traspare nonostante i segni indelebili della vecchiaia, le ha dato la forza per sostenere l’ennesimo esame di una vita fatta di assiduo impegno, duro lavoro e sacrifici. È diventata così il simbolo e l’esempio di tanti anziani che stanno ricevendo il vaccino anti-Covid, quasi a voler rappresentare un segno di speranza in questa battaglia contro il nemico invisibile. La signora Anna ha vissuto i lunghi e interminabili giorni bui delle due guerre che, dopo il secondo conflitto mondiale, vennero spazzati via dalla felicità per il matrimonio con il suo adorato Francesco.
Entrambi facevano i contadini per tirare avanti la famiglia, zappando e coltivando la terra sotto le intemperie. Anna a quei tempi si spaccava la schiena caricando sulle spalle anche i sacchi di mandorle. Nacquero quattro figli: Rosa e Giuseppe che abitano a Torino, Teresa e Angela. Una donna tenace e infaticabile, abituata a lottare quotidianamente per tenere insieme la famiglia e accudire i suoi piccoli. Aveva 58 anni quando il marito Francesco Lotito venne a mancare.
«Fu un duro colpo per lei anche se pian, piano grazie alla sua tempra riuscì a reagire – sottolinea la figlia Angela che l’ha accompagnata al Centro vaccinale di Corato –. Nel 1980, in seguito al terribile terremoto dell’Irpinia che venne avvertito anche qui, decise di non stare più da sola a casa. Da allora l’abbiamo accolta a braccia aperte. È stata, e lo è tuttora, una mamma straordinaria che non ci ha fatto mai mancare nulla». Il momento più bello è stato cinque anni fa, quando l’arzilla Anna ha festeggiato il centenario, circondata dal-l’affetto di 9 nipoti e 15 pronipoti, oltre a tanti cugini e conoscenti. Ancora oggi Anna va a Messa, accompagnata dai figli, ed è devota di Sant’Antonio per una grazia ricevuta da suo marito Francesco.
«Forse, in questo periodo così difficile a causa della pandemia non ha la percezione di quanto sta accadendo – fa notare la figlia Angela –. Però, dai suoi occhi trapela un po’ di amarezza per non poter abbracciare gli adorati nipoti. Una gioia che non prova da quando il Covid ci ha costretti purtroppo a cambiare le nostre abitudini». Il giorno della vaccinazione era serena e tranquilla. In fondo, per lei si trattava di una semplice puntura.
La dottoressa Maria Iurilli, direttrice dell’hub di Corato, e gli infermieri l’hanno ospitata con premurosa disponibilità. «Mia madre ha mostrato calma e freddezza – dice Angela –. Non ha avuto alcun tipo di reazione al vaccino. Anzi, è successo qualcosa di incredibile. Negli ultimi tempi spesso non riconosceva né me, né mia figlia. Invece, dopo l’iniezione ha scandito il mio nome e quello di Marianna. È stato davvero emozionante per tutti noi».