Amministrative. Alle urne in 12 milioni. Il centrosinistra difende il vantaggio
Urne aperte domenica e lunedì
Dal comune più piccolo, Morterone in provincia di Lecco, con soli 27 elettori, al più grande, Roma, con due milioni e 359.250 aventi diritto: sono oltre 12 milioni gli italiani chiamati alle urne oggi e domani (che salgono a 13,9 milioni comprendendo il turno amministrativo che interesserà la Sardegna e la Sicilia la settimana seguente, il 10 e 11 ottobre). È la seconda volta nell’era Covid, dopo l’election day dello scorso anno.
Gli occhi sono puntati sulla sfida dei sindaci in sei capoluoghi di regione dove, fra le amministrazioni uscenti, prevale il centrosinistra: Bologna (sindaco uscente Merola, Pd), Milano (Sala, Pd) Napoli (de Magistris, centrosinistra), Roma (Raggi, M5s), Torino (Appendino, M5s) e Trieste (Dipiazza, Fi), ma sono in totale 1.192 i comuni al voto.
Si tratta di 20 capoluoghi di provincia e 135 comuni sopra i 15mila abitanti, dove gli elettori saranno chiamati alle urne, con l’eventuale ballottaggio. Di questi 135 comuni, il Pd ne amministrava finora 53, il centrodestra 35, la Lega sei, il M5s 14, la sinistra radicale sei, il resto liste civiche.
Ci sono poi le suppletive per due seggi alla Camera, a Siena e Roma, e le regionali in Calabria. In totale fanno appunto 12.147.040 elettori, distribuiti in 14.505 sezioni; tra loro 136.329 neo-maggiorenni chiamati alle urne per la prima volta. E c’è un esercito di candidati, 2.855 per la carica di sindaco e 62.294 per il ruolo di consigliere comunale, ma guardando alle statistiche del ministero dell’Interno, si tratta per lo più di una corsa al maschile. A Roma si contano 22 candidati alla carica di primo cittadino e 38 liste concorrenti, con 1.648 candidati al Consiglio comunale. Numeri record anche a Milano (13 candidati sindaco, 28 liste, 1.188 candidati al Consiglio comunale), Torino (13 candidati sindaco, 30 liste, 1.097 candidati consiglieri) e Napoli (sette candidati sindaco, 31 liste, 1.165 candidati consiglieri).
Preparazione dei seggi elettorali per le Elezioni Comunali a Milano - Fotogramma
Bassa la partecipazione femminile. Sono meno di una su cinque le candidate sindaco: addirittura 25 su 145 nei 17 comuni capoluogo nelle regioni a statuto ordinario e 535 sui 2.855 (il 18,6% del totale) nei quasi 1.200 comuni al voto. La percentuale cresce per le candidate consigliere, sono circa 6mila su 13.281, circa il 45%, anche per effetto della legge del 2012 sulla rappresentanza di genere nei Consigli e nelle Giunte. Bassa anche la percentuale di giovani aspiranti sindaco: se ne contano soltanto nove tra i 18 e i 35 anni (il 6,2%), 26 hanno tra 36 e 45 anni (il 18%), la maggioranza ha più di 46 anni (il 76%), e c’è una quota consistente di over 64 (sono 35, pari al 24%).
Alle 16 di ieri si sono insediati i seggi per l’apertura dei plichi e l’autenticazione delle schede per la votazione. Le operazioni di voto si tengono oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Mascherina, distanziamento, igienizzazione delle mani e areazione costante degli ambienti sono le prescrizioni per la sicurezza. Gli elettori dovranno togliere brevemente la mascherina per farsi identificare dai presidenti di seggio e dalle forze di polizia prima di entrare in cabina elettorale. Lo scrutinio avrà inizio subito dopo la chiusura della votazione. Nei comuni interessati da più votazioni si partirà dallo scrutinio delle suppletive. In Calabria si parte invece dalle regionali.