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I temi/Ambiente. Rinnovabili e fossili: che cosa c'è nei programmi dei partiti

Daniela Fassini venerdì 7 giugno 2024

C’è chi sposta l’asticella più in là, chi invece osa tagliare i tempi e chi se ne occupa ma solo marginalmente: il tema ambiente certo non trova d’accordo tutti gli otto partiti italiani che concorrono per le europee. I prossimi 5 anni saranno tuttavia fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030. Ma anche per indirizzare la politica industriale e sociale dell’Unione europea. Sullo sfondo c’è il Green deal che divide.

PARTITO DEMOCRATICO. La conversione ecologica e la lotta ai cambiamenti climatici, rappresenta una delle «grandi sfide del nostro tempo» ed è il tema indicato al secondo punto, (dopo lavoro e welfare). Il Pd nel suo programma chiede di «anticipare i tempi di azzeramento delle emissioni nette per realizzare una economia europea carbon free strategicamente autonoma». Promuove un «Green deal dal cuore rosso»: giustizia sociale e climatica sono inscindibili.

FRATELLI D’ITALIA. Il partito di Meloni punta a «difendere la natura senza eco-follie» e lo scrive al terzo punto del programma. Case green, auto elettriche e industria: intende «fermare la deriva ideologica della sinistra. Il raggiungimento degli obiettivi climatici – si legge nel manifesto – deve essere economicamente e socialmente sostenibile, senza approcci ideologici, obiettivi irraggiungibili e oneri sproporzionati per cittadini e imprese». «Le eco-follie del Green Deal scritto dalla sinistra europea ci condannano ad una “decrescita infelice”». Fratelli d’Italia chiede che «le strategie per il raggiungimento degli obiettivi climatici siano decise dai singoli Stati membri».

LEGA. Il movimento di Matteo Salvini vuol dare un colpo di spugna al Green deal europeo. E sull’obiettivo di ridurre le emissioni, intende agire verso un provvedimento omnibus con un approccio intersettoriale con obiettivi e tempistiche più realistiche. Preoccupa il rischio che le politiche climatiche portino a «deindustrializzare l’Ue senza alcun beneficio in termini di emissioni e allo stesso tempo creano nuove dipendenze estere».

MOVIMENTO 5 STELLE. Di linea opposta il Movimento che chiede invece di rafforzare il Green deal e punta alla neutralità climatica al 2050. Al punto 11 del programma si chiede un maggiore e rinnovato impegno nella costruzione dell’Unione dell’Energia. Sulle politiche energetiche e climatiche nella passata legislatura europea è avvenuta una straordinaria accelerazione verso gli obiettivi di impiego di energie rinnovabili ed efficienza energetica, si legge mnel programma del Movimento. Tuttavia nell’ultimo periodo c’è stata una tendenza a ridimensionare. Dobbiamo assolutamente invertire questa rotta. Il cambiamento climatico si affronta con un mix di misure di “mitigazione” e “adattamento”.

FORZA ITALIA. Vuole «snellire» le politiche europee. Come movimento liberale, riformista ed europeista, si legge nel programma al punto Ambiente, adotta un approccio concreto e razionale alla sostenibilità, promuovendo il partenariato pubblicoprivato per sostenere formazione, ricerca e innovazione tecnologica. L’obiettivo è conciliare ambiente, crescita, occupazione e qualità della vita. Forza Italia punta a tutelare la biodiversità ma punta anche a impegnarsi per la semplificazione. « Non può esserci sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica, sociale e culturale».

AZIONE. Il partito di Calenda pensa che vada riformato tutto il Green deal. «Sappiamo che molti obiettivi in esso contenuti non sono materialmente raggiungibili e alcune delle normative approvate (es. Case Green) risultano insostenibili finanziariamente. Riteniamo che ogni misura debba essere rivista alla luce di una serie di analisi di impatto tecnologicamente neutrali, corredate da una chiara indicazione delle fonti di finanziamento». Per ciò che riguarda la produzione elettrica, va garantito pari sostegno normativo e finanziario a tutte le tecnologie a bassa emissione, incluso il nucleare della migliore tecnologia oggi disponibile.

STATI UNITI D’EUROPA. Industria e politiche dell’ambiente devono procedere insieme, il sistema industriale deve rappresentare un player fondamentale e un volàno in un percorso di decarbonizzazione. Tutela dell’ambiente e lotta al cambiamento climatico devono essere obiettivi dell’Unione secondo un principio di ragionevolezza e gradualità, tutelando industria e posti di lavoro.

ALLEANZA VERDI SINISTRA. Intende difendere e rafforzare il Green deal europeo, uno strumento fondamentale per affrontare l’emergenza climatica, ma «è sotto attacco da parte di forze politiche conservatrici». Difendere e rafforzare per raggiungere la neutralità climatica e costruire un’Europa alimentata al 100% da energie rinnovabili entro il 2040. La transizione ecologica rappresenta un’opportunità unica per ripensare il modello socio-economico, redistribuendo potere e risorse. Le comunità energetiche sono un esempio di come sia possibile rifondare il sistema produttivo sulla base della sostenibilità ambientale e sociale.