Intelligenza artificiale. Perché la nomina di Amato irrita la premier Meloni
Giuliano Amato
Una domenica di sfoghi privati. Con la testa ai fuorionda di Andrea Giambruno trasmessi da Mediaset. Giorgia Meloni parla di attacchi e di meschinità. Solo allusioni. Solo un'amarezza soffocata. La premier tace. Chi la conosce bene però sa che il caso Giambruno ha lasciato un segno nel rapporto con Forza Italia. E ieri partono da Palazzo Chigi due segnali chiari all'alleato azzurro. Il primo è lo stop al decreto Energia annunciato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Il secondo è il fastidio fatto trapelare da palazzo Chigi per la nomina di Giuliano Amato a capo del comitato sull’intelligenza artificiale voluta dal sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, forzista e già giornalista Mediaset. «Non sono stata avvisata», dice a distanza di cinque giorni Giorgia Meloni. Un aggettivo si farlo largo nei retroscena e racconta l'umore della premier: irritata. Un'irritazione che comunque perde forza con il passare delle ore e che non riguarderebbe il nome di Amato (che pure aveva suscitato numerose ironie, un po' per l'età e un po' per inaffondabilità del personaggio), ma il fatto di essere stata «tenuta all'oscuro» della scelta. E comunque non dovrebbe avere conseguenze sulla nomina. Insomma due temi si legano. Uno la guerra sotterranea (e forse inevitabile) tra Meloni e Forza Italia. Il secondo tema è quello sui "saggi" di sinistra arruolati dal governo. È Barachini lo scorso 18 ottobre a evidenziare l'importanza di «analizzare a fondo l'utilizzo, lo sviluppo e le ricadute dell'intelligenza artificiale nel settore dell'informazione». E per questo motivo si sarebbe deciso di procedere con l'istituzione di un Comitato presso il Dipartimento Informazione e Editoria formato da esperti e professori universitari che studierà l'impatto di questa tecnologia sul mondo del giornalismo e delle news. A presiedere il comitato sarebbe proprio Amato e i lavori dovrebbero iniziare già martedì 24 ottobre. Al momento resta tutto confermato così com'è e non sono previsti cambiamenti. Resta insomma il segnale a Forza Italia. Ma anche la voglia di meloni di mettere la testa su una questione che non ha mai sottovalutato, Anzi quello delle applicazioni delle intelligenze artificiali nella quotidianità e, nello specifico, nell'editoria è un tema che sta particolarmente a cuore al presidente del Consiglio che forse prima degli altri ha capito le potenzialità di questa nova tecnologia ma anche i suoi rischi ed è per questo motivo, come ha sottolineato durante l'evento ComoLake2023, che intende mettere l'intelligenza artificiale al centro del G7 che si terrà nel 2024 in Italia.